
Scuola teologica “San Luca evangelista”
Per la crescita culturale e sapienziale
Tutto ebbe inizio nel novembre 1979 quando alcuni presbiteri e laici, avvalendosi di un’esperienza di studio teologico rivolto ai fedeli laici già avviato presso le comunità ecclesiali di Bagheria (PA), organizzarono alcuni incontri di formazione teologica rivolta a tutti i fedeli laici, presso la casa diocesana di Baida. Questo progetto fu approvato e sostenuto dall’allora Arcivescovo Card. Salvatore Pappalardo, il quale spesso amava ripetere che la Scuola teologica era una realtà fruttuosa nella nostra Chiesa di Palermo sulla quale contare. L’impegno ad attuare e a radicare nel territorio tale progetto portò, nel gennaio del 1980, alla nomina del primo direttore, nella persona del prof. Mons. Salvatore Di Cristina. Con accortezza si scelse anche il nome da dare a questa realtà ecclesiale: “Scuola di formazione teologica” e non, come accadde altrove, “Scuola teologica per laici”, volendo così sottolineare che la Teologia è una e, dunque, non poteva essercene una per i laici e una per i chierici.
Un’inaspettata fecondità venne, poi, alla vita della Scuola dalle missioni popolari indette durante l’Anno Santo della Redenzione, ragione per cui nel settembre del 1984 tantissimi operatori pastorali vollero iscriversi ai corsi offerti dalla Scuola, avendo assunto la consapevolezza della dignità della loro vocazione e della loro insostituibile missione battesimale e avvertendo, perciò, la necessità e l’urgenza di una formazione idonea. Fu così che i centri scolastici si moltiplicarono e, insieme con essi, crebbe anche il numero dei docenti che prestavano il loro servizio, volontario e gratuito, presso la Scuola.
Il 19 maggio del 1985 uscì la Nota pastorale della CEI: “La formazione teologica nella Chiesa particolare”. Essa contribuì notevolmente a far maturare la Scuola e a qualificarla maggiormente come struttura formativa per i fedeli laici e religiosi della nostra Chiesa palermitana. La nota pastorale non solo ha chiarito la natura di queste Scuole, che i Vescovi auspicavano sorgessero in tutte le Diocesi italiane, ma si preoccupava di indicare anche gli obbiettivi che avrebbero dovuto perseguire e i mezzi che sarebbe stato necessario impiegare In forza dell’indicazioni offerte dall’Episcopato italiano, quello stesso anno si organizzò la ratio studiorum e vennero pubblicate le prime dispense ad uso degli allievi.
All’inizio dell’anno scolastico 1989-’90 venne nominato nuovo direttore il prof. don Giuseppe Trapani e venne consegnato il primo Statuto e Regolamento, approvato dal Card. Pappalardo. In questi stessi anni si diede avvio anche alla Scuola per i ministeri alla quale era possibile accedere solo dopo aver frequentato e concluso, con esito positivo, l’iter scolastico previsto dalla “Scuola teologica di base” (Stb), come venne ad essere chiamata da quegli anni in poi.
Nel 1998 venne nominato il terzo direttore: don Gaetano Tulipano. Nel frattempo il nuovo Arcivescovo di Palermo, il Card. Salvatore De Giorgi, volle procedere alla riforma della ratio studiorum, introducendo al primo anno lo studio del Catechismo della Chiesa Cattolica, che in quegli anni vedeva la luce. Nell’anno scolastico 2002-2003, il Direttore della Scuola, unitamente al Direttivo, preso atto delle richieste di dar continuità alla formazione teologica di coloro che avevano terminato il triennio, decise di istituire alcuni centri di approfondimento teologico, ad essi destinati.
Il nuovo Arcivescovo di Palermo, Card. Paolo Romeo, volendo garantire continuità ed efficacia al servizio della Scuola e imprimere un nuovo impulso alla sua crescita, il 5 novembre del 2007 nomina quale nuovo direttore il prof. don Salvatore Priola. Viene approvata una modifica alla ratio studiorum e si procede ad una riorganizzazione della Scuola, al fine di capillarizzare maggiormente nel territorio dell’Arcidiocesi i centri nei quali si svolgono i corsi. Vengono rilanciati i centri di approfondimento e viene chiarita la loro natura attraverso un ripensamento sia del loro contenuto che del loro metodo.
La ricchezza del presente
In questi trentaquattro anni si è calcolato che ben 15000 fratelli e sorelle nella fede hanno potuto usufruire dei servizi promossi dalla Stb. Questi nostri fratelli hanno rappresentato una vera ricchezza all’interno delle Comunità ecclesiali dove vivono la loro vita di fede e svolgono la missione che il Crocifisso Risorto ha loro affidato per mezzo dei pastori della Chiesa. Donne e uomini che, maturati nella conoscenza dei contenuti fondamentali della Fede cristiana cattolica, si sono messi in gioco offrendo disponibilità di tempo e tutta la ricchezza delle loro persone per la gloria di Dio e il bene dell’uomo. Con loro e attraverso di loro si è messo in circolo una ministerialità diffusa che ha permesso di creare una fitta rete di connessioni in grado di far giungere la grazia del Vangelo anche laddove, per le mutate condizioni storiche, culturali e sociali, non era più così semplice arrivare.
Negli ultimi anni la Scuola ha conosciuto una vera e propria ripresa, sia per il numero degli allievi, che nell’anno in corso si è attestato a 1560 iscritti, sia per il numero dei centri scolastici che hanno raggiunto quota 70 (60 del triennio e 10 di approfondimento), sia infine per il numero dei docenti, che prestano con generosità e gratuità il loro servizio competente e appassionato, che sono stati 145. Le attività promosse dalla Scuola si caratterizzano, tra l’altro, per il fatto che esse mirano a raggiungere i fedeli delle comunità ecclesiali laddove essi abitualmente vivono, piuttosto che chiedere loro il sacrificio e l’onere di raggiungere un’unica sede. Per questo motivo i centri scolastici dove si svolgono le lezioni sono ubicati, di anno in anno, per un ciclo triennale, presso le strutture delle comunità che ne fanno richiesta o che sono interpellate dalla direzione stessa. Terminato un triennio, si avvia una rotazione dell’ubicazione dei centri di modo tale che a tutti possa essere agevolata la fruibilità e la partecipazione ai corsi, approssimandoli, di ciclo in ciclo, a quelle zone pastorali nelle quali non è mai stato operativo alcun centro.
Tra i risultati positivi che andiamo registrando, uno in particolare vorrei segnalarne: sono tanti gli allievi che, avendo terminato il triennio di studio, frequentano la Facoltà teologica. Alcuni di essi, hanno terminato il percorso accademico, si sono messi a servizio della Stb. Viene così a realizzarsi una singolare circolarità: coloro che un tempo hanno iniziato come allievi della Stb ora vi prestano servizio come docenti, forti della loro esperienza passata e resi più consapevoli da uno studio accademico che li abilita ad un servizio di docenza qualificato e competente.
Per concludere
Da quanto esposto emerge con sufficiente chiarezza che la Stb si è andata sempre più configurando come provvidenziale strumento pastorale che, insieme con gli altri dei quali è arricchita e resa bella la nostra Chiesa palermitana, svolge le sue specifiche attività a servizio della vita credente dei fedeli che in essa vivono. La Scuola si fa carico, per la parte che le compete, della vita dei fratelli e delle sorelle nella fede, offrendo il proprio contributo alla loro formazione cristiana e alla crescita della comunione ecclesiale, impegnandosi a comunicare il sapere teologico consolidato, espresso nella sana dottrina esposta dai teologi e confermata dal Magistero della Chiesa, progettando iniziative volte all’animazione della vita spirituale di coloro che in essa vivono ed anche di evangelizzazione per la crescita culturale e sapienziale del popolo di Dio. Crediamo che la Stb rappresenti un vero e proprio “fiore all’occhiello” della nostra Arcidiocesi, che a motivo di questa esperienza è resa unica nel panorama delle 226 Diocesi che sono in Italia!