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Tempio - Ampurias

Verso l’universo

Comunità "La Porziuncola"

La Comunità “La Porziuncola” nasce dall’intuizione carismatica di un giovane presbitero diocesano, don Mirco Barone, durante i primi anni del suo ministero pastorale nella città di Tempio (2007). Inizialmente il progetto pastorale ed educativo si presentava abbastanza indefinito e riguardava il recupero di ragazzi e giovani a rischio sociale attraverso una certa forma di vita comunitaria (per alcuni residenziale e per altri non residenziale, in soluzioni abitative offerte da operatori volontari), lo svolgimento di modeste attività lavorative, la preghiera e la riscoperta della propria fede cristiana.

Dopo circa tre anni di conduzione sperimentale, la Comunità viene trasferita ad Olbia ed allocata in una sede più idonea, si elabora un progetto educativo sotto la supervisione del Vescovo diocesano, vengono individuate alcune figure specifiche di supporto che regolarmente iniziano ad affiancare il personale volontario presente. A questo si aggiunge una migliore definizione degli scopi della Comunità e un più istituzionalizzato rapporto con le Autorità del territorio, ivi compreso il Tribunale per il versante laico ed i parroci della Diocesi per il versante religioso.
A tutt’oggi la giovane esperienza pastorale-educativa può contare su circa otto anni di cammino.

Soggetti proponenti

Comunità diocesana di orientamento alle scelte di vita “La Porziuncola”
Diocesi di Tempio-Ampurias (Sardegna), Provincia di Olbia-Tempio,
Comune di Olbia, loc. Cugnana

Campo d’intervento

La Comunità ha come campo d’intervento la riscoperta e l’approfondimento della fede, la cura educativa, la promozione dello spirito familiare, il sostegno del giovane afflitto da varie fragilità e l’orientamento alle scelte di vita. Essa è stata pensata come un “luogo” esistenziale di orientamento alle scelte di vita, attraverso il supporto di animatori ed educatori (volontari e professionisti) credenti e coinvolti in un intenso cammino di fede a vantaggio dei giovani accolti, i quali sono ascoltati nelle loro esigenze di vita più profonde, immessi in un cammino familiare e fraterno secondo uno spirito francescano, al fine di essere aiutati alla scoperta e maturazione del sé, in vista di una scelta di vita.

Soggetti coinvolti

Possiamo affermare che tutta la Chiesa diocesana è coinvolta in questo progetto, a partire dal Vescovo che ne è il supervisore e custode sino ad arrivare al volontario “dell’ultima ora”. Nella fattispecie sono chiamati in causa il presbitero fondatore, don Mirco Barone, un’equipe di presbiteri collaboratori, un frate minore della provincia Sardo-Umbra, alcune figure professionali come lo psicologo, l’educatore, collaboratori laici. C’è un rapporto di aiuto e collaborazione con il Tribunale di Tempio Pausania, con i Servizi sociali di diversi Comuni della zona, con le famiglie dei giovani ospiti della Comunità.

Soggetti destinatari e strumenti

I soggetti destinatati sono giovani maschi (al momento la comunità non è mista), che abbiano compiuto 18 anni, senza nessuna dipendenza, senza nessun disturbo mentale grave e che liberamente desiderano far parte della Comunità.

Gli strumenti a disposizione sono:

a. La vita fraterna residenziale e con limiti di tempo circostanziati a seconda della necessità del soggetto
b. La preghiera e la vita sacramentale
c. Il dialogo formativo
d. La formazione culturale
e. L’insegnamento di varie discipline e mestieri
f. La collaborazione con esperienze di evangelizzazione e formazione promosse dalla Diocesi
g. Il reinserimento del giovane nella scuola
h. Il reinserimento del giovane nel mondo del lavoro
i. Il reinserimento del giovane nella società

Frutti sul territorio

Le ricadute sul territorio sono molteplici e positive, specialmente in termini di sensibilità rinnovata verso il mondo giovanile attraversato da grandi potenzialità e parimenti afflitto da fragilità. Inoltre sono sorti due gruppi di preghiera e volontariato (a Tempio e ad Olbia) a sostegno della Comunità, secondo lo spirito cristiano e francescano della stessa.

Difficoltà e criticità

La Comunità vive fondamentalmente di Provvidenza, riceve un contributo da parte della Diocesi, produce beni di prima necessità come frutta e ortaggi, ma i servizi specialistici e professionali sono onerosi. Evidentemente la prima difficoltà è di ordine economico anche se alcune economie ed una gestione oculata delle risorse a disposizione permettono una conduzione dignitosa della vita comunitaria.
Si sono verificate fisiologiche conflittualità con alcuni collaboratori volontari della “prima ora”, ma lo spirito di sopportazione e carità cristiana consentono a tutti i soggetti coinvolti di superare umane difficoltà.

Riflessioni conclusive e prospettive

Il progetto che riguarda la natura, lo scopo e l’identità della Comunità è ancora in divenire e molti contenuti in questi anni sono andati progressivamente definendosi a vantaggio dei tanti giovani che hanno vissuto e vivono questa esperienza.
La presenza dei sacerdoti, il sostegno del Vescovo, la collaborazione di molti fedeli laici sono garanzia di ecclesialità e riprova ulteriore della capacità umanizzante e liberante del messaggio cristiano, strumento indispensabile offerto dal Signore per permettere all’uomo di diventare sempre più uomo a servizio di altri uomini.

A cura di don Paolo Pala
Delegato episcopale per la Pastorale