esperienze

Unione Cattolica Artisti Italiani (UCAI)

Via Crucis, via Lucis, via della Fede

UCAI - Unione Cattolica Artisti Italiani

L’UCAI – Unione Cattolica Artisti Italiani risponde all’invito al Convegno Ecclesiale per guardare con fiducia e rinnovata responsabilità al dono del Vangelo, che è parola buona e decisiva per ogni persona. 

Narrazione di un’esperienza positiva

L’UCAI nell’ultimo decennio ha presentato, sotto forma di rappresentazione sacra, una trilogia   Via Crucis-Via Lucis-Via della Fede – che ha unito tre forme di espressione artistica – musica-parola-immagine – per divulgare il Vangelo tra un pubblico vasto ed eterogeneo.

Come?

La Parola in modo tradizionale, facendo uso però di termini semplici e comprensibili a tutti, la Musica tra tradizione e modernità, l’Immagine secondo forme di espressione contemporanea.

A questo punto il discorso si potrebbe ampliare, infatti gli artisti creano in modo inesauribile e vario, pur traendo ispirazione da un’unica fonte.

Dalla drammaticità del testo della Croce, detto però con parole nuove, attuali e coinvolgenti, si è passati alla Via della Luce, dove la vita e la gioia si propagano attraverso l’arte arrivando in modo diretto al cuore di un pubblico attento, sorpreso per la “nuova forma di espressione” del Nuovo Testamento.

Ed ecco che l’UCAI, dopo aver verificato l’interesse dei presenti per questa nuova forma di preghiera/meditazione, presentata durante il Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona, nella chiesa di  S. Tomaso Cantuariense, ha voluto completare il percorso con la Via della Fede.

La Via della Fede è il terzo Oratorio Sacro in 16 episodi con musiche di Sergio Scappini, testo di Giovanni Battista Gandolfo e immagini di Sergio Bertinotti.

Il testo riporta le frasi più importanti della vita di Gesù e le musiche riprendono, in alcune occasioni, frasi delle precedenti opere che compaiono in quest’ultima con una completezza sostanziale.

Probabilmente sarebbe bene ascoltare le tre opere di seguito per concludere che, – nell’insieme, emerge una “polifonia latitante”, un’esperienza sensoriale che esige la partecipazione attiva all’ascolto: siamo complici dell’idea che più linee possono coesistere. L’architettura, a volte audace, è retta da un nucleo melodico semplice, vi germogliano tutte le declinazioni ritmiche, timbriche e tonali di fraseggio e oltre. Conclude quest’ultima opera un ritorno alla “Via Crucis”, un ritorno alle origini… – (Emanuele Spantaconi Majocchi)

La formazione nella via puchritudinis va dunque inserita nella trasmissione della fede. – Bisogna avere il coraggio di trovare i nuovi segni, i nuovi simboli, una nuova carne per la trasmissione della Parola, le diverse forme di bellezza che si manifestano in vari ambiti culturali, e comprese quelle modalità non convenzionali di bellezza, che possono essere, poco significative per gli evangelizzatori, ma che sono diventate particolarmente attraenti per gli altri – (Evangelii Gaudium, n. 167, EDB).

 


L’UCAI – Unione Cattolica Artisti Italiani sostiene la promozione dell’Arte e la diffusione dei valori cristiani veicolati attraverso qualunque espressione artistica.

Fin dalla sua fondazione, sancita da una solenne celebrazione officiata il 16 dicembre 1945 nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva a Roma da Mons. Giovan Battista Montini, futuro Paolo VI, l’associazione si è prefissata lo scopo di “favorire l’elevazione culturale, morale, sociale” di tutti coloro che lavorano nel campo artistico promuovendo e valorizzando rapporti con quanti, che pur muovendosi da differenti posizioni culturali e religiose, perseguono il desiderio della promozione della persona.

Presente su tutto il territorio nazionale con oltre 30 sezioni, l’associazione da anni opera infatti attraverso mostre, convegni, concerti e diverse iniziative culturali con consapevolezza che “L’arte è un linguaggio universale” (Mons. Carlo Chenis, Convegno Nazionale UCAI, Caserta, settembre 2000). L’UCAI fa sua l’esortazione di Paolo VI nel celebre incontro con gli artisti avvenuto il 7 maggio 1964 nella Cappella Sistina in cui il pontefice espresse tutto il suo desiderio di ricucire un dialogo da tempo interrotto tra gli artisti e la Chiesa e che affermò, tra l’altro, “la vostra arte è proprio quella di carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori e rivestirli di parola, di colore, di forme, di accessibilità…”.

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