esperienze

Noto

Cantiere educativo “Crisci Ranni”

Il Vangelo nelle periferie

Nelle periferie, il Vangelo: far rinascere, educando con la relazione e sviluppando tessuto sociale inclusivo, umanità giusta e fraterna.

Le maturazioni del Secondo Sinodo diocesano

Già negli anni Novanta nella nostra diocesi si vivevano esperienza di servizio con i bambini e i ragazzi nelle periferie con l’animazione degli obiettori di coscienza al servizio militare. Il Secondo Sinodo diocesano (1992-1996) sul tema “Riscoprire Gesù lungo le nostre strade” ha impegnato la Chiesa di Noto ad abitare le frontiere della sofferenza e dell’emarginazione con “trasposizione esistenziali” da maturare guardando a Gesù che «ci ha salvato tra povertà e persecuzioni» (cf. “Lumen gentium” 8) e quindi pensandosi, per questo, “Chiesa povera e dei poveri”: «Come Gesù – si legge nella decisione quarantaseiesima – , noi cristiani siamo stati “unti per evangelizzare i poveri” (Lc 4,18); come Lui siamo chiamati a farci poveri nella logica dell’amore del Padre, per essere quindi Chiesa povera e dei poveri. Somigliando sempre più al suo Sposo povero, la Chiesa manifesterà nella sua stessa vita il mistero del Regno, evitando il rischio di apparire come una istituzione di beneficenza, dove i poveri siano ospiti più o meno graditi». Su questa linea, l’attuale Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, chiede alla Chiesa di Noto di essere “Chiesa in uscita” nella cifra degli esploratori della misericordia.

E quindi si pensa importante, per tutti, soprattutto sul versante sociale ed educativo, una presenza nei quartieri che generi attenzione, relazione, cittadinanza. Questo messaggio è stato consegnato al territorio in occasione della stesura dei Piani socio-sanitari, a partire dal 2003, proponendo da parte della Caritas progetti di animazione di strada per sviluppare tessuti inclusivi. E, quando c’è stata la possibilità, queste esperienze la comunità cristiana le ha proposto come opera segno, avviando nel 2009 a Modica il cantiere educativo “Crisci ranni”, che a sua volta è diventato matrice e modello di altri cantieri educativi. Essi sono sorti nel 2014 con il supporto della Fondazione di comunità Val di Noto, a cui partecipano le diocesi di Siracusa e Noto, e  hanno interessato altre tre città – Pozzallo, Noto, Ispica – e interesseranno nel prossimo anno anche la città di Scicli inserendo in un progetto di housing sociale anche un cantiere educativo. L’esperienza del cantiere educativo, infatti, sta diventando uno dei segni più significativi per abitare le periferie rigenerando umanità nuova in Cristo attraverso una testimonianza che si misura con i problemi della città immettendovi il Vangelo nel dialogo con tutti.

Il cantiere educativo “Crisci ranni di Modica”, ovvero le valenze civiche della Pasqua

In particolare Crisci ranni è un cantiere educativo, avviato tra il 2009 e il 2010, collocato tra la parte alta e bassa della città di Modica, nell’area attrezzata Padre Basile in via Fontana[1]. Prende il nome dall’antico rito pasquale con cui, al suono delle campane che annunciano la resurrezione, si lanciavano in alto i bambini augurando loro di crescere. Nel cantiere educativo si aiutano i ragazzi dei quartieri attorno all’area a fare i compiti, a imparare regole attraverso lo sport, a sperimentare la creatività. Le varie feste, con al centro la ripresa del rito il sabato dopo Pasqua, aiutano a ritrovarsi insieme e a coltivare la fraternità che ci permette di accoglierci nelle diversità. Preparando ogni anno il rito con le scuole, le parrocchie, le associazioni, i centri sociali del Comune, l’Assessorato alle politiche sociali, si rafforza un “patto educativo” (firmato il 15 settembre 2010 nel ricordo di don Puglisi) a favore di una città attenta a tutti e in modo particolare ai più piccoli. Con un Convegno annuale sulla città, che si svolge nei giorni del rito, tutti questi significati vengono condensati e rilanciati. La città così riceve,  e accoglie con simpatia, il messaggio della Pasqua nelle sue valenze civiche, capaci di rigenerare umanità senza tacere su Cristo ma anche convincendo, come amava dire San Francesco, anzitutto restando in mezzo a tutti e quindi esplicitando, quando matura la richiesta, la parola della fede.

Crisci ranni è anche la rinascita di un’area abbandonata ed ora via via recuperata. Si tratta di uno dei pochi polmoni verdi della città, un’area in cui si può passeggiare, correre, giocare a calcio o a bocce. Si possono ospitare gruppi, associazioni, iniziative, eventi che hanno chiare finalità sociali ed educative. Sono sorti anche gli orti sociali con cui si vuole sperimentare l’incontro tra generazioni, l’attenzione alla bellezza del creato e ai suoi ritmi, lo scambio di prodotti attraverso i gruppi di acquisto solidale e il consumo critico. Con i tornei e i grest si intensificano quindi momenti forti di socialità e di comunione tra parrocchie vicine. Con dibattiti sul quartiere si favoriscono forme di cittadinanza attiva. Collaborando con gli altri progetti di animazione di strada si vuole favorire una politica sociale non legata a semplici servizi ma al disegno di una città inclusiva. Insieme al coordinamento “Libera-nomi e associazioni contro le mafie” si coltiva un cultura della legalità e dei diritti. Nei giorni della memoria del martirio di don Pino Puglisi tutti questi sviluppi ritrovano la loro radici nella proposta alla città del senso della vita come una vocazione e non come un’appropriazione. Per poter continuare sulle orme di don Pino a dire il nostro “sì” nella prospettiva del «donare la vita». 

Il cantiere educativo nella città: un segno, un luogo di preghiera per tutti e tutto consegnare al Signore

Crisci ranni diventa così un segno nella città e per la città. Come amava dire don Puglisi, non possiamo cambiare il mondo ma possiamo fare qualcosa. Che comunque orienta. Orienta a non considerare la città solo come cumulo di pietre, ma a ritrovarne l’anima (idea cara al conteraneo Giorgio La Pira). Orienta i credenti a non smarrire le sorgenti della vita buona: Parola ed Eucaristia. Per immettere nel mondo una politicità nuova, fatta di purezza del cuore, intelligenza, nonviolenza, attenzione ai poveri e ai sofferenti. Pensando la parrocchia – secondo la bella espressione di papa Giovanni – come la «fontana del villaggio». Camminando insieme, con fedi e sensibilità diverse, ed insieme coltivando bellezza. In sintonia con quanti nel nostro Paese e nel mondo – si pensa in modo particolare agli amici di Paganica all’Aquila, a cui si rimane accanto anche dopo che è passate l’emergenza – “resistono” e cantano il Gloria «dal basso della terra».

Da quest’anno si è maturata, per meglio dire la radice evangelica, la decisione di celebrare ogni mese la messa per la città, continuata nell’adorazione eucaristica per portare davanti al Signore tutti coloro che vengono accompagnati, non solo nel cantiere educativo, ma anche in tutti i luoghi educativi (famiglie, scuole) e di cura della persona (servizi socio-educativi). Soprattutto consegnando al Signore le situazioni più difficili. 

Sviluppando i cantieri educativi, l’idea della città “a misura di sguardo”

«Sviluppare coesione sociale e creare, attraverso la prevenzione e l’educazione, senso della comunità e del tessuto inclusivo, per far rinascere una cittadinanza attiva»: con questo fine sono stati avviati nuove esperienze di  cantieri educativi, frutto di un lavoro di rete che vede coinvolti diversi partner e associazioni, sempre in raccordo costante con l’’esperienza del cantiere educativo “Crisci Ranni”. In particolare “A misura di sguardo” è il nome del progetto avviato a Noto, Pozzallo e Ispica: si vuole che i giovani soprattutto  diventino protagonisti e che questo avvenga mettendo al centro la relazione e la rielaborazione culturale del senso della città, sottolineando come soltanto nella comune attenzione la città diventa patrimonio di tutti. A Pozzallo particolare attenzione è stata data, a partire da questa estate, ai “minori non accompagnati”, presenti nella città a seguito degli sbarchi. Il progetto “A misura di sguardo”  si inserisce nel programma annuale di iniziative volte alla prevenzione, alla coesione sociale e all’educazione alla cittadinanza denominato “tessuto inclusivo”, promosso dalla Fondazione di Comunità Val di Noto con il sostegno di Fondazione con il Sud e di Caritas Italiana. Si sta avviando, quindi, da poco un altro cantiere a Scicli denominato “La fontana del villaggio”.

Nell’animazione e nella sensibilizzaione della comunità cristiana i cantieri educativi possono usufruire del cammino unitario di fede e carità che coinvolge tutte le parrocchie nei tempi forti dell’anno liturgico, con proposte preparate insieme dagli uffici diocesani della catechesi, della liturgia, della Caritas, della famiglia e dei giovani. In modo particolare, le proposte di Avvento mirando ad un discernimento evangelico della storia; quelle di Quaresima alla cura delle relazione e alla presa in carico dei poveri attraverso la relazione. Nel tempo pasquale la proposta principale è la visita al territorio come fatto educativo e come possibilità di una lettura evangelica.

Il filo aureo che lega i cantieri educativi è il Vangelo ascoltato e praticato in mezzo alla gente, avendo cura dei piccoli che hanno più bisogno ma anche aiutando tutti a ripensare la città come città giusta e fraterna, e quindi come città in cui – grazie alla testimonianza del Vangelo tradotta in cura educativa – ci si ripensa più umani e si mostra concretamente come Cristo rende più umani.


[1] Crisci ranni è stato avviato grazie a un contributo dal fondo nazionale dell’otto per mille della Chiesa cattolica affidato alla Caritas diocesana e alla Cooperativa don Puglisi; grazie alla compartecipazione del Laboratorio dolciario don Puglisi; grazie al Comune di Modica che ha ristrutturato i locali dove si svolgono le attività e concesso l’area in comodato gratuito in considerazione del consistente investimento sociale ed economico da parte della Caritas diocesana. Esso diventa uno dei progetti indicativi dell’impegno ad una fattiva collaborazione – al tempo stesso concreta e mirata ad obiettivi di largo respiro – tra Diocesi di Noto e Comune di Modica siglato nel “Patto sociale contro la crisi” firmato dal Vescovo e dal Sindaco il 5 novembre 2011.

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