esperienze

Azione Cattolica

Scuola di formazione politica per i giovani

Azione Cattolica Italiana

L’Invito al prossimo Convegno ecclesiale di Firenze ha sollecitato “i Consigli presbiterali e pastorali delle Diocesi, le Facoltà teologiche e gli Istituti di scienze religiose, le Consulte dell’apostolato dei laici, le Associazioni e i Movimenti”  a compiere “un vero e corale discernimento”.

Crediamo sia un’occasione importante per permettere alle nostre chiese e alla nostra stessa associazione, che si caratterizza per l’esercizio della corresponsabilità ecclesiale, di riflettere sull’importanza di promuovere un rinnovato incontro tra la vita e le culture degli uomini e le donne di questo tempo e l’evento salvifico di Gesù Cristo, morto e risorto; di interrogarsi sulla capacità di ascoltare le persone nelle loro aspirazioni e nei loro problemi, di saper parlare con esse, di saperle ‘provocare’ positivamente affinché possano aprire il cuore verso il Vangelo e lasciarsi trasformare da esso.

Animati dal desiderio di rispondere attivamente all’Invito, alla luce dei contenuti e dello stile che lo anima, considerando la presenza dell’AC in quasi tutte le diocesi, abbiamo deciso di operare attraverso quattro linee di lavoro:

  1. Innanzitutto abbiamo sottolineato a tutte le Associazioni Diocesane l’importanza di farsi parte attiva del percorso di sensibilizzazione verso il Convegno e del discernimento pastorale, mettendo in luce la pregnanza del tema, l’importanza delle domande poste dall’Invito, la significatività dei criteri di analisi che esso stessa evidenzia.
  2. In secondo luogo il tema dell’invito ci ha spinto come Associazione Nazionale a rileggere il nostro progetto formativo, che si caratterizza proprio per un baricentro cristologico, per fare una seria verifica a dieci anni dalla sua stesura e per arricchirne le ricadute operative alla luce del cammino che la Chiesa Italiana nel suo insieme sta compiendo.
  3. In terzo luogo abbiamo deciso di porre il tema del convegno ecclesiale alla base del percorso di riflessione verso l’assemblea nazionale 2014 e come contenuto principale dell’assemblea stessa che ha avuto come titolo “Persone nuove in Cristo Gesù”. È stato svolto un intenso processo di confronto prima a livello diocesano e regionale e quindi durante i lavori assembleari. Come AC, nell’orizzonte del magistero pontificio che chiede con forza una conversione missionaria, degli Orientamenti pastorali per il decennio, del cammino preparatorio verso Firenze, abbiamo svolto un attento lavoro di analisi e di progettualità per i prossimi tre anni che è confluito nell’elaborazione del Documento assembleare. Per la piena corrispondenza tematica con quanto richiesto dall’Invito abbiamo pensato opportuno inviare come contributo dell’AC Nazionale questo documento, evitando così di ripetere, in modo meno preciso, quanto invece è stato frutto di un percorso di confronto e scrittura durato diversi mesi. Al suo interno si è cercato di descrive sia le difficoltà che oggi come comunità cristiana viviamo nel promuovere l’incontro tra gli uomini di oggi e la perenne novità del Vangelo, sia le ricchezze e le potenzialità che anche il nostro tempo porta da questo punto di vista, sia infine le tante prospettive di impegno che si aprono per un’Associazione come la nostra.
  4. In quarto luogo, accogliendo l’invito a segnalare una delle esperienze positive, abbiamo scelto di mettere in risalto il valore del progetto “Scuola di formazione politica per le associazioni giovanili di ispirazione cattolica”, promosso già da alcuni anni a livello nazionale insieme a Fuci e Agesci, anche per sottolineare il valore di un’iniziativa pensata e realizzata in fraterna collaborazione tra differenti realtà ecclesiali.

Storia

È ormai il quinto anno che alcuni giovani rappresentanti di associazioni nazionali di ispirazione cattolica si ritrovano insieme presso la sede della Civiltà Cattolica per fare formazione politica. Quello che allora sembrava un piccolo sogno, per la tenacia di alcune associazione – in particolare l’Azione Cattolica, l’Agesci e la Fuci – è diventato ormai un appuntamento atteso, ricco di presenze e di contenuti.

Il cammino di formazione all’inizio doveva servire per “dare contenuto” ai rappresentanti cattolici presenti nel Forum nazionale dei giovani, chiamati a confrontarsi su temi e problemi che esigevano preparazione. In seguito, l’esperienza ha però acquistato una sua autonomia, anche se conserva il senso dell’intuizione iniziale: “l’insieme delle presidenze delle associazioni fanno la forza”. L’intuizione iniziale e lo spirito del progetto nascono per volontà delle presidenze nazionali di Aci, Agesci e Fuci, mentre la sede della Civiltà Cattolica rimane uno spazio credibile per riflettere, incontrarsi e conoscersi, ma anche per pensare e progettare insieme il Paese uniti dalla stessa radice culturale e spirituale.

Campo di intervento

L’iniziativa è a tutti gli effetti una scuola di formazione politica per le associazioni giovanili di ispirazione cattolica.

La cultura delle associazioni cattoliche è ricca ed ha un ruolo fondamentale nel Paese, non solo per l’importante ruolo educativo di cui esse si fanno portatrici, ma anche per il significato implicato dalla dimensione del volontariato, dell’azione sociale e caritativa, dell’esperienze sul territorio di nuove forme di economia. Dall’esperienza della scuola è emersa una comune propensione a fare un ulteriore passo in più, facendo valere in maniera più diretta la valenza politica di queste forme di servizio, che già rappresentano un argine allo sfaldamento sociale del Paese. Insomma: senza moltiplicare “tavoli” e impegni, si è trovata una forma equilibrata e uno stile di partecipazione attiva.

Nei primi due anni del percorso abbiamo studiato il rapporto della politica con gli altri ambiti con cui interagisce (giornalismo, diplomazia, medicina,…), nei successivi due anni, invece, ci siamo concentrati su un approfondimento del significato della democrazia e sullo studio delle riforme costituzionali. Nel 2014 si è fatto il punto sulle riforme costituzionali e sull’Europa, si è trattato il tema del rapporto tra antropologia e politica (focalizzando l’attenzione sull’attualissima questione biopolitica dei gender). Si è poi discussa la riforma del Senato proposta dal Governo, unendo anche una visita istituzionale al Senato.

Soggetti coinvolti

I soggetti coinvolti nell’iniziativa sono principalmente i responsabili delle associazioni giovanili di ispirazione cattolica o alcuni rappresentanti coinvolti dalle stesse presidenze; si è deciso di privilegiare invece che i grandi numeri “persone scelte”, preparate e motivate. Così il momento formativo personale è diventato anche un momento formativo per le associazioni che formano il gruppo di lavoro e che hanno l’occasione di conoscersi. L’impegno politico dei vari gruppi può essere diverso, ma nel frattempo si sta formando una cultura infra-associativa che assume un linguaggio nuovo per spiegare “le ragioni della speranza che è in noi”.

Partiti nel 2009 con quattro associazioni, il gruppo di anno in anno si è allargato e, ad oggi, stanno partecipando all’iniziativa il Settore Giovani di Azione Cattolica, la Fuci, l’Agesci, il Movimento Studenti di Azione Cattolica, la Diocesi di Velletri-Segni, il Centro Oratori Romani, la Gi.Fra., Persona e Futuro, il Movimento Studenti Cattolici – Fidae, il Ctg, la Federazione Scout d’Europa, la Gioc, Comunione e Liberazione.

Civiltà Cattolica rimane lo spazio più adatto per alzare il livello qualitativo della proposta formativa, aiutati in particolar modo dal padre Francesco Occhetta sj.

Soggetti destinatari, finalità dell’iniziativa, strumenti

La finalità della scuola di politica è quella di curare la democrazia in tutte le sue forme, una cura da nutrire con i principi della Dottrina sociale della Chiesa e i principi costituzionali, nella convinzione che questo è il nucleo su cui costruire l’unità nel pluralismo dei cattolici. La priorità rimane la capacità di discernere nei problemi dell’agenda politica quei rimandi all’antropologia cristiana che permettano di spostare la domanda dal singolo problema — che può avere diverse soluzioni tecniche compatibili con la fede — ai processi di discernimento che portano alla luce le domande di senso sull’uomo e sul mondo, proprie di una civiltà umana.

La proposta annuale prevede un percorso di quattro/cinque incontri. Ogni incontro segue una struttura che si divide in quattro momenti:

  1. Un’introduzione, nella quale si affronta un aspetto di vita spirituale (regole del discernimento, imparare a meditare, contemplare, riconoscere i desideri ecc.);
  2. La lezione del relatore di elevata competenza e spessore culturale: sono venuti ad aiutarci Giovanni Maria Flick, ex presidente della Corte Costituzionale, Enrico Letta, costituzionalisti, un prefetto, ambasciatori, avvocati del Consiglio di Stato, tecnici che lavorano nella commissione per le riforme costituzionali del Senato ecc.
  3. Lavoro in gruppi su casi concreti inerenti al tema trattato. L’obiettivo è fare emergere i valori in conflitto per capire quali scelte fare (è l’antico metodo della casistica gesuitica: dai casi concreti che si risale ai principi in gioco).
  4. S. Messa in comune e consegna del materiale per l’incontro successivo.

Da quest’anno è stato realizzato un blog, www.pensarepoliticamente.net, per poter condividere materiali e articoli di approfondimento, realizzare la diretta streaming degli incontri, raccontare i diversi incontri.

Tutto questo ha permesso la creazione di un modello esportabile nelle realtà associative (nei vari campi di formazioni, nei momenti di riflessione sulla cultura della politica ecc.) nelle periferie e nelle diocesi; il “coinvolgimento attivo” dei partecipanti; e la conoscenza diretta dei rappresentanti delle varie associazioni di confrontarsi.

Frutti sul territorio

Nel tempo si sono aggiunte altre realtà associative e diverse esperienze diocesane si stanno dimostrando molto interessate ad esportare il modello della scuola.

L’iniziativa sta diventando una significativa, seppur ancora piccola, realtà all’interno del mondo civile ed ecclesiale italiano.

Riflessioni conclusive e prospettive

Con questo corso si vuole semplicemente gettare le basi per formare una presenza che stimoli e proponga disegni di leggi e soluzioni di problemi, che organizzi forme di controllo, proponga un progetto concreto di società, contribuisca a formare le giovani generazioni. Le Associazioni cattoliche possono contribuire a far maturare nelle persone la partecipazione consapevole e la responsabilità che muove dal basso, cioè dal singolo associato e dalla società civile, facendole incontrare con il potere e la responsabilità esercitati dall’alto, cioè con coloro che sono stati eletti a governare a livello locale e nazionale. Per il mondo cattolico, in particolare quello giovanile, la riflessione ritorna sulla qualità dell’agire «sul cosa e verso dove» piuttosto di chiedersi il «come» stare in politica.

La prospettiva di questo corso è quella di allargare la partecipazione delle associazioni giovanili di ispirazione cattolica e di esportare il modello nelle realtà locali, a partire dalla rete di relazioni tra le associazioni.

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