esperienze

Campobasso - Bojano

Progetto Emmaus

Esperienza di prossimità per separati, divorziati e nuove unioni

«Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica. Vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunità mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza». Partendo da queste parole pronunciate a Milano dall’allora Papa Benedetto XVI nel giugno 2012 in occasione dell’Incontro mondiale delle famiglie, l’Ufficio di Pastorale Familiare della Diocesi di Campobasso ha intrapreso un percorso di accompagnamento dei separati, divorziati e nuove unioni “EMMAUS” iniziato ad aprile del 2013.

In un contesto locale in cui il numero delle separazioni e divorzi cresce in maniera esponenziale, ci siamo posti l’obiettivo del recupero di situazioni di sofferenza intorno alle quali il dibattito sembra fermo all’ammissione o meno all’Eucarestia di questi fratelli, questione questa sempre aperta a diverse letture.

Abbiamo avvertito che ricondurre i termini della questione a comunione si o comunione no ai separati e divorziati riaccompagnati, sicuramente molto importante, potrebbe non consentire di cogliere l’aspetto più importante, che è quello di far sentire parte viva della Chiesa coloro i quali hanno sperimentato l’esperienza amara di una separazione dal coniuge e di ascoltare la voce di chi il più delle volte vive una solitudine esistenziale, per la quale un ritorno alla fede può dare risposte di senso.

Dietro la domanda di apertura ai sacramenti c’è di sicuro una domanda ben più profonda: quella sul senso di appartenenza alla Chiesa che è stato spesso collegato alla pienezza sacramentale, per cui l’esclusione anche da uno solo dei sacramenti equivale a non inclusione nella Chiesa se non ad esclusione.

Il nostro EMMAUS si muove dunque in questa direzione: far sentire a separati e divorziati l’abbraccio di una Chiesa che accoglie senza giudicare e ridà speranza alla fragilità.

Ci sostengono in questo cammino le esortazioni di Papa Benedetto XVI e di Papa Francesco (“La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri…a questa arte dell’accompagnamento” E.G.,169), recuperate dai Padri sinodali nella Relazione finale: “Ogni famiglia va innanzitutto ascoltata con rispetto e amore facendosi compagni di cammino come Cristo con i discepoli sulla strada di Emmaus” (R.S. 46)…proprio come il nostro percorso.

Il quadro di riferimento

Le storie di chi ha deciso di intraprendere questo percorso sono tra loro diverse, ma presentano aspetti che le accomunano:

  • lo strappo provocato dalla propria storia
  • la sofferenza di sentirsi al margine (le periferie dell’anima) come persone che hanno comunque infranto il sacramento del matrimonio
  • il bisogno di voler rinascere e di “puntare” di nuovo su Dio, con la certezza di sentirsi amati.

Gli obiettivi

  • rispondere ad esigenze di inclusione nella Chiesa
  • rispondere al bisogno di parlare della propria storia con persone che hanno un vissuto simile ed uscire dall’isolamento
  • lenire il senso di colpa avvertito.

Come

Incontri la terza domenica del mese con una equipe di sostegno. Sono previsti momenti di confronto nel gruppo, centrati sull’ascolto della Parola di Dio e sull’ascolto del proprio vissuto. Intorno alla Parola condivisa e pregata si cercano spunti che possono aiutare a risollevarsi e assaporare la pace e la gioia che può dare l’incontro con Gesù. Intorno al proprio vissuto si aiuta ad affrontare con più vigore la vita, non soffermandosi su ciò che si è perso, bensì valorizzando tutto ciò che c’è nell’oggi, i doni di Dio che riconosciamo come tali sui quali ricostruire una nuova identità familiare, stimolando strategie di “ripartenza”. I componenti dell’equipe partecipano al confronto con il coinvolgimento personale.

La preghiera nel gruppo

È entrare nel mare dell’Amore di Dio che nella difficoltà sembra bassa marea. Si sviluppa in tre tappe:

  • guarire le ferite del passato ossia reincorniciare, cambiare significato alla propria storia. Osservare il percorso fatto, ritornare nel luogo e nell’avvenimento che ha generato la ferita, non da soli ma alla presenza del Signore
  • guarire le offese con il perdono, dissolvere il “colore” del risentimento individuando la zona corpolare ove è localizzata la propria irritazione. E’ il momento della preghiera interiore
  • guarire le piaghe della disistima. Attraverso la preghiera andare nella parte opposta rispetto alla depressione, al malessere, al senso di colpa attraverso l’osservazione dell’io, il rispetto, la cura e la promozione dell’io.

La “ convocazione”

È stata attivata una rete di contatti:

  • persone che si sono rivolte al Consultorio diocesano
  • persone accolte e sensibilizzate dai parroci
  • passaparola dopo i primi incontri anche con l’iniziativa dei partecipanti.

Il percorso ha interessato sino ad oggi almeno venti persone.

L’equipe di accompagnamento

  • un sacerdote esperto di pastorale familiare
  • una suora con esperienza di questi gruppi
  • una coppia operatrice di pastorale familiare
  • una psicologa volontaria del Consultorio diocesano.

L’atteggiamento dei membri dell’equipe è di assoluto rispetto e non giudizio dei vissuti personali accogliendo con umiltà il dono del “racconto” di storie intime e doloranti, che difficilmente si narrano a menti e cuori nuovi, togliendosi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (Es.3,5). L’equipe è consapevole che in questa narrazione possano venire fuori conflitti sopiti e si attrezza per il necessario supporto. Certamente fattore di forza è la fiducia incondizionata nel percorso e nelle competenze dei singoli membri. Altro atteggiamento dell’equipe è quello di attesa di dinamiche costruttive e di dinamiche amicali e di convivialità.

I rischi che si corrono

  • creare dipendenza dal gruppo
  • sopravvalutare il gruppo in sé, il team, attribuendogli missioni salvifiche
  • fuggire dal sé.

Per riflettere….

Come Gesù accompagna i due di Emmaus, ci facciamo compagni di viaggio di questi fratelli con un sguardo di ascolto e con cuore di misericordia, perché tutti in fondo siamo viandanti e…Gerusalemme è lì a 7 miglia di cammino per tutti.

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