esperienze

Casale Monferrato

Oratorio del Duomo

Percorsi di catechesi per bambini e adulti

Frutto di una lunga e importante tradizione di oratorio, ma soprattutto di quindici anni di lavoro graduale iniziato con l’arrivo di un viceparroco che si è potuto dedicare quasi esclusivamente alle attività giovanili e catechistiche, ciò ha permesso una continuità nel lavoro pastorale e una progettualità di ampio respiro.

Campo di intervento

Oltre ai bambini e ai ragazzi interessati al catechismo, ci si rivolge direttamente o indirettamente a giovani, adulti, famiglie. Il percorso prevede: catechesi per bambini e ragazzi di tre Parrocchie (Duomo – S. Domenico – S. Stefano), con attività correlate di oratorio e pastorale famigliare ed inserimento di alcuni ragazzi non credenti, non frequentanti, o di altre religioni; supporto ad iniziative di oratorio di altre Parrocchie della Diocesi; sostegno alle iniziative caritative dell’Associazione Monferrato per le Ande e alle iniziative della Caritas Diocesana; formazione alla responsabilità; missionarietà.

Soggetti coinvolti nell’iniziativa

Catechiste (prevalentemente mamme), genitori, animatori giovani.

Soggetti destinatari, finalità dell’iniziativa, strumenti

Ragazzi e giovani dai 7 ai 13 anni coinvolti in attività educative e con un’impronta vocazionale: il tutto attraverso l’utilizzo di tecniche espressive varie, dalla cartellonistica al teatro, dal canto alla catechesi esperienziale; grande attenzione ai tempi di silenzio, preghiera orale, preghiera cantata, sacramento della riconciliazione, preghiera con il corpo, preghiera espressiva (disegno, lumi,..). Genitori: incontri di preghiera, incontri su temi educativi, ritiri spirituali, cura dell’omelia nella Messa. Esperienze caritative e di servizio: per i bambini: visita agli anziani, festa con i disabili, raccolta viveri per i poveri, lotteria missionaria. Per i genitori: coinvolgimento nelle iniziative per i ragazzi e nel mantenimento della struttura dell’oratorio e per alcune attenzioni specifiche verso altri genitori. E ancora: momenti di festa e conviviali, attività di gruppo, gite ed uscite nei week-end, valorizzazione della natura (uscite ad hoc, settimane in montagna e in futuro un progetto di avvicinamento alla natura attraverso attività agricole di una cascina). Post Cresima e giovani: esperienze fuori porta di alcuni giorni, ritiri spirituali più strutturati, occasioni di incontro con ragazzi coetanei di altri oratori, momenti di impegno per gli altri e di solidarietà; vacanze estive della terza media con possibilità di un’esperienza di campeggio a Colle don Bosco, cercando di affrontare le problematiche adolescenziali all’insegna dell’amicizia, dell’allegria semplice fatta di giochi, scenette e spettacoli, e di impegno per i poveri delle missioni con alcune ore di lavoro manuale; i ragazzi sono accompagnati all’assunzione di responsabilità, alla disponibilità e al servizio, partecipando ad un corso animatori; tutti sono invitati ad una settimana formativa in trasferta (a contatto con la natura, prevalentemente in montagna, dove possano riscoprire la bellezza del creato). Caratteristiche principali per gli studenti delle superiori sono: l’incontro con altri ragazzi coetanei di altre zone, l’impegno manuale nel lavoro, la solidarietà verso i poveri delle missioni, momenti di preghiera e di riflessione più intensi, l’incontro con persone tornate dalla Missione (Operazione Mato Grosso). A seguito dell’acquisto di una struttura nuova, è cresciuto in tanti ragazzi, adulti e famiglie il desiderio di rimboccarsi le maniche per rendere il nuovo ambiente bello e funzionale; così molte famiglie hanno cominciato a mettersi a servizio e a rimanere unite per iniziative rivolte maggiormente alle famiglie e agli adulti. In sostanza l’impronta dell’oratorio è VOCAZIONALE. L’indirizzo che si è dato è non solo quello di ‘aggregare’, ma innanzitutto quello di ‘lanciare’ i ragazzi in gamba, far crescere giovani disponibili al dono in tutte le direzioni. In un tempo in cui scarseggiano vocazioni sacerdotali, alla vita religiosa, ma anche alla catechesi e al servizio in genere, si è scelto di concentrarsi su esperienze che orientino al dono di sé.

Frutti sul territorio

Ragazzi che, dopo anni di attività rivolte ai bambini, ai poveri, ai disabili e agli ammalati, agli anziani decidono di studiare e lavorare come medici, infermieri, educatori, assistenti sociali; ragazzi che scelgono di impostare la loro vita lavorativa in modo da poter conciliare tempi di lavoro e servizio in oratorio; giovani che scelgono di dedicare un periodo della loro vita a servizio dei ragazzi, anche di altre parrocchie della diocesi; giovani coppie che si mettono a servizio di oratori; giovani adulti che decidono di dedicare un periodo della loro vita al servizio dei poveri in missione; giovani che si avvicinano all’impegno amministrativo a servizio della città, per il bene comune, o al volontariato sociale; c’è chi ha deciso di intraprendere la strada del Seminario per dedicare la propria vita al Signore e a servizio degli altri; famiglie che si preoccupano di avvicinare altre famiglie alla preghiera, al servizio per gli altri e contribuendo all’integrazione di nuclei famigliari stranieri; adulti che offrono il loro servizio nella catechesi e nei consigli pastorali parrocchiali e diocesani.

Eventuali difficoltà e criticità incontrate

Si sono incontrate criticità sull’efficacia del messaggio educativo perché si fatica ad accettare che la fede comporti una serietà di impegno. Si percepisce che la mentalità corrente è spesso fortemente contraria alla mentalità evangelica; e si è consapevoli che l’oratorio è una proposta limitata, nonostante sia il meglio che si è riuscito a fare. Dare fiducia e responsabilità ai ragazzi comporta che possano sbagliare o non esprimersi nei canoni percepiti come ‘giusti’ da adulti o persone impegnate pastoralmente da tempo. L’educazione all’impegno e al servizio può comportare una connotazione identitaria che a volte disturba e genera un misto di simpatia o invidia. Le esperienze di collaborazione missionaria svolta in Perù è percepita come unidirezionale e “vincolante”. All’interno della parrocchia si è percepita a volte una divisione tra la realtà viva e più giovane dell’oratorio e quella più anziana dello storico gruppo parrocchiale (liturgie solo per giovani, ecc).

Eventuali proposte per superare il nodo problematico. Bisognerà lavorare in città per affrontare problemi di pastorale cittadina: ragazzi delle medie raggruppati in 3 scuole in tutta la città ma suddivisi per il catechismo e il riferimento per la messa in 10 parrocchie diverse. Ciò comporta il ripensare a numero, confini e ruolo delle parrocchie. Per quanto riguarda la parrocchia del Duomo, negli ultimi tempi si sono fatte iniziative che coinvolgono sia giovani che adulti e anziani e che creano più collaborazione con il “nucleo storico”. La Costituzione delle Unità Pastorali (due in città) dovrebbe aiutare a lavorare sui giovani in modo più unitario, integrato e organico; e aiutare a operare con una visione che consenta di inserirsi di più nelle altre iniziative diocesane, sentendosi partecipi dalla vita complessiva della Chiesa locale.

Riflessioni conclusive e prospettive

L’esperienza che viene “donata” alla Chiesa italiana, pur non avendo particolarità che ne facciano un unicum in Diocesi e in Italia (c’è chi ha caratteristiche anche più significative) è stata assunta, proprio per le sue modalità e contenuti (relazioni generazionali, formazione alla missionarietà ed alla ricerca della propria vocazione, forte coinvolgimento delle famiglie, spinta ad assumersi responsabilità, esperienza del servizio, formazione e percorsi autoformativi, spiritualità vissuta in comunità e l’accostarsi frequente ai sacramenti) come emblematica sotto un duplice aspetto: – nell’ottica di una pastorale integrata si tratta di un’esperienza che, nelle sue molteplici attività, attenzioni e coinvolgimenti, rende visibile il volto missionario ed educativo della Parrocchia e della Diocesi quale risposta al secolarismo ed al relativismo riscontrabile nei processi educativi; – è un’esperienza che consente un ripensamento della Pastorale diocesana (di catechesi, giovanile, vocazionale) nel proprio impegno educativo, missionario e di testimonianza.

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