esperienze

Chiavari

Madonna dei bambini – Villaggio del ragazzo

Opera diocesana

Nata dall’ispirazione del Fondatore, Mons. Ferdinando Negri, è attualmente a tutti gli effetti un’Opera Diocesana. Ha sede principale a Cogorno

La storia dell’Opera Diocesana Madonna dei Bambini – Villaggio del Ragazzo si identifica con quella del suo fondatore: don Nando Negri.

Nato a Chiavari il 9 marzo 1920, viene ordinato sacerdote alla fine della guerra, il 22 aprile 1945. dopo un anno di curato a Castello di Carro, il Vescovo lo chiama come vice-parroco a Lavagna e gli dà l’incarico di rispondere all’appello di Papa Pio XII  “Salviamo il fanciullo”, di occuparsi cioè dei ragazzi “di strada”. A fine estate 1946 firma il contratto di affitto di Villa Parma, un edificio che era servito come quartier generale delle truppe di occupazione tedesche. Questa è considerata la data di nascita del Villaggio del Ragazzo. Dopo una settimana di esercizi spirituali, l’avventura ha inizio fornendo assistenza a tutti i ragazzi  “… che vivevano in condizioni di abbandono religioso e morale e si trovavano per la trascuranza, incapacità e mancanza di mezzi delle loro famiglie a provvedere alla loro educazione e assistenza religiosa”.

Il Vescovo di allora, S.E. Mons. Francesco Marchesani, erige la Fondazione a norma di diritto canonico il 22 gennaio 1951. Con D.P.R. n. 1364 del 1° ottobre 1951 ottiene il riconoscimento giuridico.

Il numero dei ragazzi accolti cresce e Don Nando nel 1955 acquista un vecchio hangar abbandonato a San Salvatore di Cogorno: lì si trasferisce l’attività e il Centro di Formazione Professionale viene inaugurato nel 1960. Don Nando ritiene che imparando un mestiere  e trovando un’ocupazione la maggior parte dei problemi dell’uomo si risolvono.

Nel frattempo una benefattrice gli dona un vasto appezzamento di terreno a Chiavari, in località Sampierdicanne: sorge così “l’Agricola”, dove i ragazzi imparano a coltivare la terra e soggiornano.

Nel 1980 il conte Titti Costa Zenoglio lascia in eredità al Villaggio una antica e prestigiosa villa a Cstiglione Chiavarese, nell’entroterra di Sestri Levante. Opportunamente ristrutturata sembra a Don Nando la location adatta per rispondere ad una nuova povertà che sta emergendo: la tossicodipendenza.

Nel 1990 a seguito di un grosso lascito Don Nando entra in possesso dell’ex Monastero della Visitazione a Chiavari che, dopo un lungo lavoro di ristrutturazione, diventerà un Centro polivalente a servizio del territorio.

Don Nando torna alla casa del Padre il 6 luglio 2006. Nell’aprile 2013 prende avvio la causa di beatificazione.

Finalità dell’Opera e campi di intervento

Le finalità dell’Opera sono descritte dall’art. 1 dello Statuto:  “… ha lo scopo di svolgere attività religiosa, morale e di culto, educativa, ricreativa, sportiva, di assistenza sociale, sanitaria, di trasporto disabili, di istruzione, di formazione e riqualificazione professionale a favore di fanciulli, giovani e adulti di ambo i sessi, organizzando direttamente o indirettamente, e dove e come meglio visto a giudizio dell’Ordinario diocesano, centri di attività polivalenti conformemente agli insegnamenti della dottrina cristiana e con l’osservanza delle disposizioni legislative in vigore”.

Dopo 67 anni di attività le sedi operative dell’Opera sono:

Centro di San Salvatore di Cogorno

1. Formazione professionale per tutte le età e svariati mestieri, con particolare attenzione per gli adolescenti in obbligo formativo
2. Inoltre personale del Centro opera presso il locale Centro per l’impiego della Provincia di Genova
3. Sede delle scuole statali primarie e secondarie di primo grado con funzione comprenspriale Il Villaggio, quale Centro di Formazione Integrata, riconosciuto dalla Regione Liguria, attuaservizi di ampliamento dell’offerta formativa per le scuole interne  e anche per quelle del territorio.
4. Sede distaccata del Corso di Infermieristica e Fisioterapia della Facoltà di Medicina dell’Università di Genova
5. Centro Aggregazione Giovanile territoriale
6. Casa per ferie
7. Tempo libero e sport  (calcio, pallacanestro, pallavolo, tennis tavolo)

Centro  Benedetto Acquarone

1. Area residenziale per disabili, anziani
2. Area diurna disabili
3. Centro Diurno Anziani
4. Centro Giovani Chiavari
5. Comunità Educativa Assistenziale
6. Sala Convegni
7. Casa per Ferie
8. Informagiovani
9. Attività sportive  (palestra, palestra da arrampicata indoor, calcio a 5, piscina terapeutica polifunzionale).

Centro  Franco Chiarella

1. Comunità terapeutica per tossicodipendenti
2. Laboratorio e Comunità per psichiatrici

Centro  Titti Costa Zenoglio

1. Residenza Sanitaria Asistita per disabili
2. Comunità alloggio per persone in disagio sociale

Al Villaggio oggi lavorano 240 dipendenti, con una rete di volontari di 110 persone.

Soggetti coinvolti nell’iniziativa

Il 6 agosto 2011 il Vescovo Diocesano approva il nuovo statuto dell’Opera che, pur mantenendo invariati gli scopi statutari, introduce significative novità di carattere organizzativo e gestionale.

Il Presidente della Fondazione è un prete ed ha in primo luogo il compito di garantire lo spirito evengelico dell’Opera, ricevendo e continuando l’eredità morale  del fondatore, Don Nando Negri. Il Presidente fa parte del Consiglio di Amministrazione e lo presiede.

La Fondazione è amministrata da un Consiglio di Amministrazione i cui componenti sono nominati dal Vescovo Diocesano, sentito il Presidente.

Per la gestione dell’Opera il Vescovo nomina un Amministratore delegato che ha la rappresentanza legale dell’Ente.

Le attività si svolgono in collaborazione  con soggetti esterni  (istituti scolastici, altri centri di formazione, ASL, Università, associazioni del terzo settore, aziende) con la sottoscrizioni di accordi e partenariati; in convenzione con Regione, Provincie, Comuni.

Alle persone che lavorano al Villaggio del Ragazzo viene chiesta un’unica cosa: la professionalità a servizio dell’umanità, dell’unicità dell’uomo: il ragazzo che si forma alla professione, l’adulto che deve riconvertire il proprio sapere verso nuovi sbocchi lavorativi, l’anziano che ha bisogno di calore e di cure, il diversamente abile per cui il Villaggio è la casa e la famiglia, l’adolescente che trova un nuovo equilibrio, il carcerato che sconta pena sostitutiva al carcere, il malato psichico sulla strada del reinserimento in famiglia, la mamma con il bimbo appena nato in attesa di sistemazione, il ragazzo che ha lo status di rifugiato politico che ha trovato un suo spazio di collocazione lavorativa, la donna vittima di violenza o il bimbo rimasto gravemente compromesso dopo un incidente … .

Soggetti destinatari, finalità dell’iniziativa, strumenti

La frase di Don Nando che è considerata la premessa di ogni attività dell’Opera Diocesana Madonna dei Bambini – Villaggio del Ragazzo è:

“È questo il segreto educativo del Villaggio del Ragazzo:
favorire e sviluppare il senso della libertà,
spogliarsi il più possibile dalle dipendenze,
favorire il senso critico della vita,
tendere sempre a promuovere la persona umana
rispettando le idee dei singoli individui.
Il senso religioso del Villaggio del Ragazzo è l’amore”.

Le attività di tutta l’Opera sono nate e si rinnovano come una risposta ai bisogni che via via si presentano, nel massimo rispetto della persona umana, della diversa provenienza, delle diverse culture.

Frutti sul territorio

Il frutto più autentico è, certamente, la diffusione nel territorio dello “spirito villaggino”, fatto di rispetto e promozione della dignità dell’uomo.

Le iniziative, anche piccole, nate e promosse dal Villaggio sono molte, ma la grazia più grande è quella di vedere moltissimi ragazzi cresciuti al Villaggio trovare lavoro (anche per la stima verso il Villaggio nelle aziende del territorio) e tante persone uscire da situazioni di disagio o devianza.

Eventuali difficoltà e criticità incontrate

Durante l’esistenza terrena del fondatore la fatica più evidente era tenere a bada la fantasia della carità(Novo millennio ineunte) di Don Nando che inventava sempre nuove risposte confidando nella Provvidenza, con qualche rischio economico inevitabile.

Dopo la partenza di Don Nando pare vi fosse un timore diffuso che l’Opera, rimasta orfana, riuscisse a sostenersi, ad essere vitale e fedele al suo carisma. Grazie alle premure concrete del Vescovo (verifica approfondita di tutti gli aspetti e settori dell’Ente, adeguamenti statutari) e alla risposta dei villaggini cresciuti alla scuola del fondatore, si direbbe che il rischio sia stato superato.

Oggi sappiamo che la nostra prima preoccupazione è di assumere e attualizzare lo  “spirito di Don Nando”  come metodo basilare per tutte le attività in essere e in progetto. La seconda scelta è la  “profesisonalita”  dei dipendenti e collaboratori dell’Opera: crediamo sia un esempio positivo di  “laicità”.

Il Villaggio, pure nella presente congiuntura economica, riesce, ancora con l’aiuto della Provvidenza, ad avere una buona sostenibilità, senza allentare la qualità dei servizi alla persona. E’ desideroso di vivacità per continuare la strada di Don nando: segno puntuale è il progetto di dormitorio per senza fissa dimora che speriamo possa realizzarsi.

Altra difficoltà è stata, in passato, una certa, inevitabile, tendenza del Villaggio a vivere quasi una “autonomia” rispetto al tessuto vivo della Diocesi. La stessa Chiesa di Chiavari, del resto, non si è forse lasciata interrogare in profondità dal “carisma villaggino”.

Eventuali proposte per superare il nodo problematico.

Le criticità incontrate sono attulamente affrontate con vero senso di Chiesa e con lungimiranza.

La sostenibilità economica dell’Opera sembra (nella speranza di un prossimo superamento della crisi economica generale) attualmente garantita, e la sua ecclesialità pienamente assicurata.

Se, inevitabilmente, in origine la testimonianza di carità del Villaggio aveva tratti prevalentemente assistenziali, oggi la direzione di promozione della persona è chiaramente perseguita.

Riflessioni conclusive e prospettive

Se il Signore vorrà il Villaggio continuerà ad essere non una azienda fra tante, ma un segno di una Chiesa in uscita, che riconosce nei piccoli e nei poveri la carne viva di Gesù.

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