esperienze

Civitavecchia - Tarquinia

Educatori in formazione

Percorso di formazione per educatori

Il progetto si è svolto dal 17 novembre 2013 al 15 giugno 2014 con quattro incontri bimestrali e la giornata conclusiva. Scansione oraria degli incontri: 12,30-18.30 circa; incontri organizzati di domenica  dalla pastorale giovanile diocesana con condivisione del pasto del pranzo.

Soggetti coinvolti

Educatori rappresentanti delle varie realtà presenti in diocesi (gruppi, movimenti, associazioni) impegnati nell’educazione giovanile.

Scopo

Prendere Coscienza del ruolo e dell’identità dell’educatore cristiano che deve modellarsi sulla figura di Gesù Maestro; costruire l’unità dei carismi giovanili presenti nella comunità diocesana senza perderne l’identità specifica per realizzare il Volere di Gesù di essere membra di un Unico Corpo che è la Chiesa; comprendere il senso della chiamata di un educatore cristiano cattolico e testimoniarlo.

Strumenti

I carismi delle varie realtà presenti in diocesi (Gruppi Scout, Azione Cattolica, Rinnovamento dello Spirito, Gioventù Francescana, gruppi parrocchiali) che di volta in volta hanno preparato gli incontri, organizzandoli in base al proprio carisma, ma avendo una struttura programmatica fissa (accoglienza-conoscenza, preghiera iniziale, presentazione del tema, lavori di gruppo, condivisione e confronto comunitari, recita del Vespro) sulle tematiche:

  • Educatori Adulti Significativi
  • Noi nelle comunità educanti (scuola, chiesa, famiglia)
  • Chiamati ad educare
  • Identikit dell’educatore

Frutti

Avendo cominciato appena il cammino gli unici frutti per ora visibili sono stati : una rinnovata unità e affiatamento tra i partecipanti che ha dato vita a momenti di preghiera comunitaria e Diocesana nei tempi forti dell’anno liturgico della Chiesa.

Difficoltà

La prima incontrata è la diffidenza di alcuni gruppi ecclesiali presenti e una iniziale scetticismo nella possibilità di poter condividere un percorso formativo diocesano “inclusivo” ma non “invasivo”. La seconda è stata la difficoltà organizzativa:  individuare tempi di realizzazione condivisibili da tutti, dati gli ulteriori impegni delle realtà partecipanti. La terza, ma meno ostica, è stata, inizialmente, una difficoltà comunicativa dovuta al fatto che ogni realtà rimaneva legata ai propri schemi e linguaggi senza capire che gli altri ne avevano di diversi soprannominata: difficoltà dell’  “USCIRE DAL GUSCIO”… col tempo superata.

Esito generale dell’esperienza

Sicuramente positivo! In quanto i partecipanti hanno maturato una consapevolezza nuova sul fatto che la mescolanza e condivisione dei carismi è la strada maestra verso l’Unità…ancora tanto lontana ma non più impossibile da raggiungere.

Proposte : approfondire le tematiche trattate con ulteriori momenti di confronto sulla Parola di Dio e  di preghiera; incentivare il lavoro in rete con le altre realtà della Pastorale Diocesana (pastorale famigliare, del lavoro, vocazionale, liturgica); coinvolgere un numero maggiore di partecipanti…

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