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HAbitaTerra

Un ambiente da abitare, una terra da lavorare e una casa in cui accogliere

L’Associazione HAbitaTerra (HAT) – un ambiente da abitare, una terra da lavorare e una casa in cui accogliere, si è costituita ufficialmente il 19/07/2012, ma già dal 2011 operava informalmente sul territorio grazie alla presenza di volontari sensibili alle problematiche relative all’integrazione sociale e all’inserimento lavorativo dei disabili. L’Associazione nasce dalla scelta di una famiglia, titolare di un’azienda agricola, di invitare la società civile per realizzare un ambiente inclusivo delle persone con disabilità, capace di rispondere alla domanda sostanziale di tutte quelle famiglie che prima o poi si troveranno a confrontarsi con il problema di garantire l’assistenza ai propri figli portatori di disabilità.

L’associazione nasce proprio per offrire una risposta adeguata e innovativa a color che vivono il limite fisico e/o psichico che, proprio come le tartarughe scelte come simbolo dell’associazione, vanno più piano degli altri e spesso si trovano chiusi in un mondo che ancora non riesce a essere intercettato dai servizi sociali.

HAT non ha scopo di lucro e i suoi fondatori sono dipendenti pubblici e privati o liberi professionisti, volontari che condividono lo stile e lo scopo dell’Associazione. HAT si propone di perseguire finalità di educazione, di volontariato, di cittadinanza attiva e di solidarietà sociale. Intende migliorare le condizioni di vita, di salute, di felicità delle persone svantaggiate in ragione della loro invalidità o difficoltà, attraverso il loro pieno recupero e sviluppo fisico, psichico e sociale. L’associazione è ispirata dai principi cristiani della giustizia, della legalità, della pace e della responsabilità verso il creato, ma la sua è un’ identità aperta, apartitica e inclusiva degli apporti di chiunque voglia parteciparvi, nel rispetto dei suoi principi statutari e di quelli della Costituzione Italiana.

Essa si propone inoltre di promuovere nel territorio del Comune di Sabaudia, tra il parco naturale del Circeo e il mare Tirreno, il turismo sociale e responsabile, inteso quale formula di soggiorno etico e sostenibile finalizzato alla promozione della piena autonomia individuale nel contesto della cultura rurale e delle tradizioni locali della bonifica pontina” (art. 2 statuto HAT).

Campo di intervento

L’Associazione ancor prima della sua costituzione ufficiale ha da sempre svolto attività finalizzate all’integrazione sociale e all’inserimento lavorativo di soggetti portatori di disabilità (non sempre certificate) tali da impedire un naturale inserimento nella comunità civile locale oltre che nel mondo produttivo, ma che tuttavia conservano una buona autonomia e capacità motorie adeguate al lavoro nei campi.

Soggetti coinvolti

L’esperienza nasce dentro l’esperienza dell’azione cattolica diocesana anche se non ne costituisce diretta emanazione. Le attività fino ad oggi portate avanti sono state realizzate grazie al sostegno e al contributo delle Istituzioni locali (Comune di Sabaudia, Regione Lazio), della Banca di Credito Cooperativo, alle donazioni di privati intesi come singoli cittadini e al contributo di Enti privati (come il Movimento Lavoratori di Azione Cattolica e l’Ufficio Nazionale per i problemi sociali ed il lavoro tramite il Progetto Policoro).

Frutti sul territorio

Nello specifico l’Associazione ha organizzato:
– Momenti di condivisione e lavoro in cui i disabili che frequentano l’Associazione hanno trascorso intere giornate insieme ai giovani o ad adulti normodotati del territorio, lavorando insieme e condividendo percorsi o attività di gruppo coordinate da educatori;
– Incontri con le famiglie, segnalate dai servizi sociali locali, che sperimentano quotidianamente il disagio dovuto alla carenza nel territorio di servizi adatti alle esigenze dei propri figli disabili ormai adulti;
– Collaborazione e sostegno alle attività di tirocinio lavorativo e formativo che alcuni ragazzi disabili hanno svolto nel corso del 2012 presso l’Azienda Agricola Cenci , il cui titolare Silvano Cenci (presidente di HAT), ha stipulato con il Comune di Sabaudia e la Ninfea Coop. Sociale una convenzione di tirocinio formativo e di orientamento le cui attività ben rispondono alla mission dell’associazione, che all’art.2 del suo Statuto si propone di “migliorare le condizioni di vita, di salute, di felicità delle persone svantaggiate in ragione della loro invalidità o difficoltà, attraverso il loro pieno recupero e sviluppo fisico, psichico e sociale;
– Progetto “Tartallegre” finanziato dal Movimento Lavoratori di Azione Cattolica in quanto vincitore del VI Concorso di idee “Lavoro e Pastorale”. Il progetto ha permesso all’Associazione di dotare un gruppo di 6/8 giovani disabili, già inseriti nelle attività dell’associazione, delle competenze teoriche e pratiche, dei materiali e delle attrezzature tecniche per sperimentarsi nelle attività di decorazione e allestimento di eventi. I giovani sono stati impegnati nella semina di piante e fiori e nella loro coltivazione al fine di un loro utilizzo, una volta acquisite le competenze necessarie tramite un corso di formazione specializzato, per la decorazione e allestimento di eventi.
– Progetto “Economicalamente” finanziato dalla BCC (Banca di Credito Cooperativo) con l’obiettivo di rendere i giovani maggiormente attenti e consapevoli del loro agire economico, sia in veste di consumatori che in quella di soggetti attivi nell’impresa economica. Il progetto si è articolato in cinque incontri teorico – formativi svolti in aula con le classi terze del Liceo Scientifico di Sabaudia ed uno pratico realizzato presso la nostra sede che ha visto gli studenti seminare in una serra anch’essa finanziata nell’ambito del progetto.

Difficoltà e criticità incontrate

La maggiore difficoltà che attualmente vive l’associazione è quella di trasformarsi in una realtà produttiva. In particolare manca un investimento personale di giovani capaci di trasformare le risorse del progetto in una vera occasione di lavoro.

Proposte per superare il nodo problematico

Organizzare una selezione tra giovani motivati e impegnati ecclesialmente.

Riflessioni conclusive e prospettive

Uno dei frutti più importanti del progetto è la nascita in diocesi del Progetto Policoro. La crescita del gruppo all’interno del progetto sta dando frutti insperati e sicuramente la possibilità dell’accompagnamento e del tutoraggio del progetto nazionale ne produrrà di nuovi.

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