esperienze

Modena - Nonantola

I martedì del Vescovo

Per i giovani in Avvento e Quaresima

I “Martedì del Vescovo” nella Diocesi di Modena-Nonantola hanno una tradizione consolidata e sono l’appuntamento centrale che il Servizio di Pastorale Giovanile diocesano propone a tutti i gruppi giovanili nei tempi forti di Avvento e di Quaresima. Gli incontri del martedì si svolgono nelle diverse parrocchie cittadine dalle ore 21.00 alle ore 22.30 e si concludono con un momento di convivialità e di fraternità. Nacquero nel 1975 e furono fortemente voluti dall’allora Vescovo di Modena, Mons. Bruno Foresti che, con la collaborazione del primo delegato di Pastorale Giovanile don Gianni Gherardi, comprese la necessità di “andare incontro ai giovani” e raccoglierli in più occasioni per annunciare l’eterna novità del Vangelo e far gustare loro il senso di appartenenza diocesana. Da sempre rappresentano una grande occasione affinché il Vescovo possa esercitare il proprio magistero e la propria paternità spirituale a favore delle giovani generazioni, creando un rapporto diretto e di amicizia con loro. Anche attraverso la partecipazione e il contributo di ospiti d’eccezione, si vive un itinerario composto da momenti di preghiera, di testimonianza e di catechesi alla luce di un tema centrale prescelto al fine di far crescere la vita di fede dei giovani. Le forme utilizzate per l’annuncio sono quelle proprie del linguaggio artistico e giovanile (rappresentazioni teatrali, musica e canto, video, testimonianze dirette…) che vedono protagonisti i giovani nel narrare l’esperienza di fede attraverso una rinnovata modalità di evangelizzazione.

Campi d’intervento

I “Martedì del Vescovo” nascono come espressione della cura educativa e della passione evangelizzatrice della Chiesa di Modena nei confronti delle nuove generazioni. Questa esperienza si  pone a servizio della crescita integrale e globale della persona, nel desiderio di favorire e accompagnare i giovani verso l’incontro decisivo con il Signore Gesù, nel quale trova un senso pieno e una direzione decisiva tutta l’esistenza. I contenuti e le modalità proposte coinvolgono tutti gli ambiti di vita e abbracciano tutte le dimensioni decisive per la formazione umana e cristiana dei giovani.

L’ambito della trasmissione della fede è il cuore del “Martedì del Vescovo” e sottolinea la dimensione kerigmatica dell’annuncio, che si rinnova nella vita del giovane in tutte le fasi e le tappe del suo percorso evolutivo.

Le serate del “Martedì del Vescovo” sono inoltre una grande occasione per educare alla preghiera e alla liturgia, facendo sperimentare ai giovani la bellezza di varie forme liturgiche, volte a far crescere la relazione di confidenza e di fiducia con il Padre, attraverso l’ascolto della Parola, il canto di lode, la preghiera di intercessione, l’adorazione e la liturgia penitenziale. La cura della preghiera si manifesta anche attraverso la scelta di segni che si compongono durante le tappe del cammino.

L’ambito della cura educativa si esprime nell’attenzione a proporre agli adolescenti e ai giovani la possibilità di intraprendere itinerari volti a trattare le cruciali tematiche dell’educazione all’affettività e alla fragilità, associate ai grandi temi della cittadinanza, del lavoro e della festa, della fraternità, della giustizia e della custodia del creato.

Ogni sera poi, come segno concreto di solidarietà, si invitano i giovani a contribuire alla colletta di fraternità a favore delle intenzioni di carità del Vescovo che la Diocesi sostiene.

La  dimensione relazionale tra i giovani viene poi coltivata al termine della serata offrendo loro la possibilità di intrattenersi nei locali della parrocchia ospitante, per vivere insieme un momento di convivialità. Questo è un momento prezioso poiché li invita ad uscire dall’autoreferenzialità dei propri gruppi, per aprirsi all’altro e tessere nuove relazioni intrecciando una rete sempre più ampia di comunione evangelica e di lieta fraternità.

Infine, ruotando nelle varie parrocchia cittadine, il “Martedì del Vescovo” cerca di valorizzare i luoghi di spiritualità e di vita delle differenti comunità ospitanti che, spalancando le porte al Vescovo e i giovani della Diocesi, diventano protagoniste nella condivisione degli spazi, dei doni spirituali, umani e “gastronomici” che tratteggiano lo stile e il volto accogliente della propria comunità.

Soggetti coinvolti nell’iniziativa

  • L’Arcivescovo
  • Il sacerdote delegato per la Pastorale Giovanile Diocesana
  • La segreteria di Pastorale Giovanile, composta da giovani provenienti da differenti parrocchie e vicariati della Diocesi
  • Le comunità parrocchiali e i giovani dei gruppi giovanili ospitanti
  • I sacerdoti, gli istituti religiosi e gli educatori che accompagnano i gruppi giovanili
  • Diversi uffici diocesani nell’ottica di una pastorale giovanile integrata a servizio della crescita e dell’ evangelizzazione dei giovani
  • Gli ospiti d’eccezione e i relatori, invitati ad intervenire per testimoniare la propria esperienza di fede, permettono di spalancare ai giovani gli orizzonti ampi della Chiesa diocesana, nazionale ed universale.
  • I cori giovanili provenienti da diverse parrocchie che si alternano nell’animazione delle serate.

Soggetti destinatari e strumenti

Solitamente la partecipazione si aggira sui 600-700 giovani dai 14 ai 35 anni circa, che si riuniscono insieme al Vescovo, per prepararsi a vivere la gioia del Natale e della Pasqua, i misteri centrali della nostra fede. Sono invitati a partecipare tutti i gruppi giovanili della Diocesi appartenenti alle comunità parrocchiali, alle associazioni, ai movimenti e tutti i giovani di buona volontà che, tra mille voci e alla ricerca di un senso, desiderano lasciarsi interpellare dall’invito che Gesù fece ai suoi discepoli all’inizio del suo cammino: “Venite e vedrete”.

Per ogni ciclo di incontri viene consegnato a tutte le comunità un manifesto che presenta il tema e le tappe dell’itinerario. Il desiderio è quello di dare all’annuncio del Vangelo una veste grafica in grado di raccontarne la bellezza e di catturare l’attenzione attraverso il potere evocativo di immagini, disegni e parole. Inoltre in tutte le sue fasi l’iniziativa è supportata da vari canali di comunicazione, che si sono rivelati fondamentali affinché l’invito a partecipare potesse diffondersi, facendo risuonare nella rete digitale l’annuncio del Vangelo, che corre per invitare a passare dalla connessione virtuale all’incontro vivo e vero con Cristo nella sua Chiesa.

Frutti sul territorio eventuali altre esperienze significative scaturite da questa esperienza

Il frutto più bello è il fervore sorto fin dalle origini che conduce i giovani a rispondere all’invito del Vescovo per condividere il dono della fede e vivere un senso di appartenenza radicato e fecondo alla Chiesa locale.

L’esperienza del “Martedì del Vescovo” è stata il volano per promuovere la nascita del Centro diocesano di Pastorale Giovanile, strumento di coordinamento e di comunione, che nel tempo si è strutturato a servizio dell’evangelizzazione dei giovani e della formazione degli educatori cercando di porsi in ascolto delle parrocchie per accompagnarle, sostenerle e valorizzarle. Da questa esperienza sono via via scaturiti numerose occasioni d’ incontro, soprattutto nei tempi forti dell’anno liturgico e d’estate, volti a rafforzare e alimentare il senso di appartenenza alla chiesa locale e a coltivare il tessuto di amicizie e di relazioni instaurate tra parrocchie in uno spirito di collaborazione e di sostegno reciproco.

Le tematiche affrontate durante le serate dei “Martedì del Vescovo” hanno inoltre offerto spunti di riflessione, di approfondimento e di sviluppo, per proseguire il cammino ordinario all’interno dei gruppi giovanili.

Da alcuni anni, per mezzo dell’animazione della Pastorale Scolastica, nei tempi di avvento e di quaresima viene proposta davanti ad alcune scuole superiori la preghiera del mattino. Con questo momento d’incontro si dà continuità  all’itinerario proposto dal “Martedì del Vescovo” diffondendo l’annuncio anche nelle classi e per i corridoi delle scuole.

Infine l’esperienza del “Martedì del Vescovo” è stata presa come modello di riferimento anche da altre Diocesi limitrofe per promuovere l’incontro e il dialogo tra il Vescovo e i giovani. 

Eventuali difficoltà e criticità incontrate

La prima difficoltà riscontrata è in riferimento all’estensione territoriale della nostra Diocesi, che si sviluppa dalla bassa alla montagna e che spesso compromette la possibilità ai giovani che risiedono nelle zone più periferiche di partecipare alle serate per via della distanza e dei tempi di percorrenza.

Inoltre a fronte di una elevata adesione dei giovani appartenenti ai gruppi parrocchiali, che per tradizione sentono un legame forte di appartenenza con questo appuntamento diocesano, si riscontra, da parte di alcune parrocchie, movimenti o associazioni la difficoltà a partecipare.

Negli ultimi anni si è riscontrato un aumento significativo di giovani nella fascia d’età tra i 20-30 anni e la difficoltà maggiore a coinvolgere ed intercettare la fascia della prima adolescenza. 

Eventuali proposte per superare il nodo problematico

Nel corso degli anni si è cercato di contenere la durata della serata per favorire il rientro serale presso le comunità più distanti e si sta valutando l’ipotesi di mettere a disposizione alcuni bus che possano raccogliere tra la bassa e la montagna i giovani, facilitando gli spostamenti. Avanza inoltre l’ipotesi di delocalizzare alcune serate del “Martedì del Vescovo” presso le comunità parrocchiali più periferie del territorio diocesano.

Per favorire la partecipazione il desiderio è quello di intraprendere un cammino che possa coinvolgere più direttamente le commissioni giovani dei vari vicariati, le associazioni e i movimenti.

I “Martedì del Vescovo” diventano anche un punto di osservatorio speciale per raccogliere le istanze del mondo giovanile e sviluppare una seria riflessione pastorale sulle fasce d’età e i nuovi passaggi evolutivi di vita (pre-adolescenza, adolescenza, giovinezza e giovani adulti) che attendono di essere illuminati da un rinnovato annuncio del Vangelo. 

Riflessioni conclusive e prospettive

Alla soglia del quarantesimo anniversario, ringraziamo il Signore per aver ispirato e fatto crescere nella Chiesa di Modena-Nonantola il dono di quest’esperienza che ha accompagnato e attraversato le generazioni, consolidando una tradizione antica e sempre nuova che oggi si rinnova con la creatività dello Spirito. Nel desiderio di continuare a consolidare l’esperienza, si apre la prospettiva pastorale sul futuro per cercare di crescere come “Chiesa giovane in uscita”,  verso coloro che si sono allontani dalla fede o che non hanno ancora conosciuto l’Amore di Dio; crediamo fortemente che i giovani stessi possano essere i “nuovi evangelizzatori”, testimoni e missionari fino agli estremi confini della nostra terra.

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