Una Chiesa giovane
Consiglio episcopale dei giovani
Sin dall’inizio del suo ministero nella diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, mons. Giuseppe Giudice ha chiesto di essere affiancato dai Giovani. Ne ha scelti 12 perché lo aiutassero a vedere la Diocesi con i loro occhi. Ai 12 Giovani del Consiglio episcopale, che ricordano i 12 Apostoli del Vangelo, si sono aggiunti poi altri 72 discepoli. Lo scopo è arrivare alla folla dei 5000.
Campo di intervento
La realtà dei 12, nata per volontà del Vescovo da una intuizione dello Spirito, è parte del grande mondo della Pastorale Giovanile; tuttavia, è una realtà nuova, da comprendere e realizzare insieme. Il Vescovo li ha scelti innanzitutto per stare con lui, per cominciare un cammino di formazione che li renderà evangelizzatori, sale e lievito, per una pastorale rinnovata.
Soggetti coinvolti
Questa esperienza di “Chiesa giovane” coinvolge 12 giovani della Diocesi (2 per ogni forania: Pagani, Nocera Superiore, Nocera Inferiore, Angri, San Valentin Torio e Sarno) la cui formazione è affidata al Vescovo e all’Assistente don Giuseppe Pironti. I 12 sono giovani che vivono attivamente le singole comunità parrocchiali prestando il loro servizio nei diversi gruppi. Movimenti e associazioni parrocchiali e diocesani.
Soggetti destinatari, finalità dell’iniziativa, strumenti
Dai giovai a tutta la Chiesa Diocesana per ringiovanirla con il dono dello Spirito e del Vangelo (cf. LG, 4) e per dare ai giovani reale soggettività pastorale.
Frutti sul territori
Successivamente sono stati designati altri 72. I 12 e i 72 Giovani si sono riuniti intorno al Vescovo, riflettendo su come scrivere un progetto di evangelizzazione per una Chiesa giovane, progetto che confluirà nel Concilio Giovane annunciato per l’Anno Pastorale 2014-2015. Partendo dagli ambiti di vita quotidiana, si è tentato di capire i bisogni delle persone per dare risposte concrete e far sentire la presenza e la vicinanza della Chiesa. L’idea nasce dalla consapevolezza che non si possono dare risposte preconfezionate, avulse dalle gioie e i dolori, le speranze e le angosce della Gaudium et spes. Compito primario rimane la trasmissione della fede alle nuove generazioni per rendere sempre giovane tutta la Chiesa.
Eventuali difficoltà e criticità incontrate
Non è certo facile! Mettere in piedi un progetto chiaro solo nella mente dello Spirito richiede ascolto, preghiera, comunione. Il cammino procede e si fa insieme sperimentando il concreto farsi della Chiesa nel tempo, che è opera dello Spirito e accoglienza della libertà degli uomini.
Eventuali proposte per superare il nodo problematico
Tutto sta nella metodologia e nello stile adottati. Per lavorare bene, è necessario avere chiarezza, progettualità, precisione, serietà, tenacia. Non una serie di incontri e momenti, troppi di numero e scarni di organizzazione, ma un cammino continuo e fattibile dove regni la koinonia.
Riflessioni conclusive e prospettive
È questa un’impresa nuova ma al contempo antica, che richiede forme e modi nuovi per annunciare quel Vangelo sempre uguale a se stesso.