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Associazione per l'Assistenza Spirituale alle Forze Armate (PASFA)

La forza della fede

Associazione per l’Assistenza Spirituale alle Forze Armate

Penso sia superfluo tornare alle analisi della società del nostro tempo; tanto se n’è parlato e scritto: svuotata di valori, arresa alla cultura del relativismo, rassegnata al “carpe diem”, causa di grave depressione per chi vede l’impossibilità di qualunque prospettiva, per sé e per i figli.

Noi cristiani, forti di una Fede che nutre e sostiene la Speranza, sentiamo il dovere e l’urgenza di porre un argine a questa frana, che appare inarrestabile.

Dare ragione della nostra serenità operosa; testimoniare che in ogni persona vi sono potenzialità latenti; dimostrare da Chi promana il senso della vita. Nell’Enciclica Deus Caritas est Benedetto XVI afferma: “ Solo l’incontro con Cristo dà il senso alla vita.”

Ora, come manna dal cielo, per confermare legittimità e chiarezza al nostro operare, viene l’annuncio del Convegno Ecclesiale Nazionale 2015 di Firenze, col tema : “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Tutte le aggregazioni, movimenti, realtà religiose sono invitate ad inviare un contributo, in base alle nostre esperienze, immersi come siamo nel mondo, nella crisi, con tutti i suoi problemi. In realtà sentiamo che vengono chieste alla Chiesa nuove risposte, forse anche un nuovo linguaggio. Sarebbe molto importante che i sacerdoti, uscendo di più dalle chiese, cercassero e incontrassero la gente delusa, stanca, che nel fragore, nel vortice dell’esistenza fuori rotta, non sa più trovare le risposte giuste, appaganti, che solo il Vangelo può dare. Straordinaria iniziativa di Papa Francesco far distribuire in Piazza San Pietro, gremita, un piccolo vangelo. Sicuramente moltissimi lo avranno aperto e molti lo avranno letto. Tanti, penso, vi avranno trovato la forza per uscire dalle sabbie mobili e la roccia su cui costruire la casa.

Vediamo pure che a soffrire maggiormente sono i giovani, per la mancanza di lavoro. Questo mette in discussione gli ideali, lo spirito d’intraprendenza, il proprio valore. A ciò si aggiunge la totale sfiducia nella politica e nelle istituzioni, ormai fagocitate da una corruzione così diffusa, da apparire quasi normalità. Da qui il clima di passività e abulia. Molti di questi ragazzi forse non hanno avuto un’educazione che ricordi loro il rapporto diritto-dovere, il senso del sacrificio, della costanza.

La nostra Associazione lavora soprattutto per la grande famiglia militare. Parlo del PASFA, acronimo di: Per l’Assistenza Spirituale alle Forze Armate (“in difesa dei deboli e degli oppressi” citava l’antica formula dei Cavalieri, aggiornata da San Giovanni Paolo II in “ difensori della Pace”). Noi siamo accanto alle famiglie in difficoltà, ai detenuti, ai malati e ai feriti ricoverati nell’Ospedale Militare del Celio ed ai giovani, arruolati volontari, che hanno intrapreso la carriera militare. Molti sfiduciati, timorosi del futuro, con una fede, a volte  spenta, o affievolita. Esistono comunque numerose, confortanti  eccezioni.

Il nostro primo incontro offre loro attenzione, disponibilità, rispetto. Nasce il dialogo e l’accoglienza rivela la ragione di quella nota in più che viene dalla nostra coerenza, con una Fede fonte di serenità consapevole e costruttiva ( Paolo VI diceva:” servono testimoni, non maestri”). Ascoltiamo i loro sogni tristemente abbandonati e li aiutiamo a inseguirli ancora.

Organizziamo visite culturali per un’istruzione e un piacere intellettuale che dia loro sicurezza e autostima.

È basilare la conoscenza e la frequentazione del Vangelo, proposto (non imposto) come il più efficace dei mezzi per ritrovare se stessi ed incontrare il Cristo, quotidiano compagno di viaggio. In questo importante compito coadiuviamo i Cappellani Militari, con la loro Sapienza Pastorale ed una vicinanza continua, attenta. Sono anche il nostro tramite per le esigenze concrete a cui noi possiamo dare una risposta.

Negli anni abbiamo avuto l’opportunità di seguire e sostenere famiglie in gravi difficoltà e le vediamo ancora vicine al Signore. Queste sono belle testimonianze, di cui ringraziamo la Provvidenza. Così come siamo felici di vedere in tanti giovani germogliare quei semi che “la pala d’oro” dell’Amore cristiano ha saputo spargere e coltivare.

Tutto ciò ci ripaga delle difficoltà che incontriamo. Preghiamo il Signore che guardi le nostre intenzioni e ci aiuti a migliorare.

L’incontro con le altre aggregazioni, con peculiarità e ambiti diversi, è occasione di arricchimento reciproco e di solidarietà.

Nutriamo riconoscenza alla CNAL, da cui traiamo spunti e incoraggiamento per una giusta via e sinergie per un apostolato che abbraccia ogni uomo in ricerca di Dio. Ricordiamo quel passo del Vangelo – il 1°cap. di S.Giovanni – in cui si narra che, passando Gesù, il Battista esclamasse: “Ecco l’agnello di Dio”; due discepoli si volsero e lo seguirono. Esortazione questa a chè, quando Gesù passa, bisogna guardarlo, perché non passi oltre: nella vita abbiamo bisogno di Mediatori che ce Lo indichino. Da qui un grazie devoto ai nostri Pastori.

La notte di Natale, in Afghanistan, l’Arcivescovo Ordinario Militare, Monsignor Santo Marcianò, nella sua omelia, diceva: “…costruisce la pace non chi dall’alto esercita un potere sovrano, ma chi si mette al servizio, donando la propria vita, di coloro che sa essere suoi fratelli”.

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