esperienze

Azione Cattolica

Per una visione integrale dell’uomo aperto al trascedente

Azione Cattolica

Serve un vero e corale discernimento, condizione imprescindibile per realizzare un incontro capace di orientare la vita della Chiesa in Italia. In questo esercizio ci lasciamo ispirare da Papa Francesco, che ne è interprete autorevole: «Io credo che ci sia sempre bisogno di tempo per porre le basi di un cambiamento vero, efficace. E questo è il tempo del discernimento, che si realizza sempre alla presenza del Signore, guardando i segni, ascoltando le cose che accadono, il sentire della gente, specialmente i poveri».

dall’Invito al 5° Convegno Ecclesiale Nazionale

L’Azione Cattolica Italiana fa proprie le istanze di fondo tracciate nell’Invito del Comitato preparatorio del Convegno ecclesiale nazionale, che si svolgerà a Firenze nel novembre del 2015 e avrà come titolo «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo», nel solco tracciato dagli orientamenti per il decennio.

L’Associazione vuole farsi carico, insieme alla Chiesa Italiana, delle attese di questo tempo, segnato dalla scomparsa degli umanesimi ideologici che hanno segnato la cultura del Novecento. Ancor più oggi la fede costituisce la strada per recuperare tutta l’ampiezza della ragione umana e orientarla al bene comune. La comunità credente è chiamata a uno stile di annuncio mosso dal desiderio di impregnare dello spirito evangelico ogni ambito della vita, fino alle più remote periferie dell’esistenza a cui restituire un volto umano. Ad un tempo, come il nostro, attraversato dal «grande rischio» di «una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro» (EG 2), da cui nessuno può ritenersi immune, vogliamo offrire una proposta di umanità piena, restituendo il senso del legame creaturale, dell’esperienza vera di relazione e della comunità. Il rapporto tra antropologia ed etica pone oggi questioni relative alla promozione della vita in tutte le sue condizioni. Tra i nodi sentiamo l’esigenza di approfondire criticamente la questione della complementarietà tra maschile e femminile, della generatività e dell’effetto dell’uso dei nuovi social network sulle relazioni e sui processi di apprendimento.

È allora evidente che anche il nostro impegno pastorale deve ripensarsi in una prospettiva missionaria più audace, più capace di «prendere l’iniziativa senza paura», ancor più determinata nell’andare “in uscita” (EG 24). Le nostre proposte formative e l’intera vita associativa devono sempre più far crescere la consapevolezza della centralità della persona e porsi a servizio di un umanesimo integrale aperto al trascendente.

In questa tensione di missionarietà, i movimenti di Azione Cattolica rappresentano una preziosa risorsa. Il Mlac ripropone il tema del lavoro come elemento sostanziale di maturazione di fede, offrendo occasioni di formazione e di studio a partire dalla Dottrina Sociale della Chiesa, finalizzata all’acquisizione di responsabilità sociali e di una nuova cultura del lavoro basata sulla laboriosità come strumento di collaborazione alla creazione. Il MSAC e il MIEAC rappresentano significative esperienze sul campo e preziose opportunità per orientare l’impegno educativo in direzione degli ambiti concreti del vivere quotidiano, tra i quali un ruolo fondante è costituito dalla scuola. È necessario promuoverla sempre più come bene di comunità, crocevia di relazioni che, attraverso una proposta educativa e intellettuale seria, consenta alle nuove generazioni di scoprire e sperimentare il progetto di vita personale, con un’attenzione privilegiata a chi è più debole e indifeso. L’Associazione condivide inoltre il proprio impegno a servizio della cultura con la FUCI e il MEIC, per accompagnare gli uomini e le donne della nostra epoca a un responsabile percorso di discernimento dei segni dei tempi, attraverso una solida formazione culturale.

Come ha insegnato il Concilio Vaticano II, l’associazione, come forma di testimonianza comunitaria, è ancora più importante della testimonianza personale. La forma associativa rappresenta di per sé un vero e proprio stile di vita. È, quindi, essenziale una seria verifica di come la responsabilità personale si leghi alla corresponsabilità.

Potremmo anche così essere «persone nuove in Cristo Gesù», testimoniando pienamente la santità nel quotidiano, aprendoci alla vita in ogni sua dimensione, ripartendo dai poveri.

• Ci impegniamo a prendere parte, con convinzione e generosità, al cammino di preparazione che condurrà al Convegno ecclesiale di Firenze e a fare nostre le scelte che verranno assunte dalla Chiesa italiana.

• Ci impegniamo a sollecitare i nostri aderenti e simpatizzanti a un rinnovato slancio creativo, affinché le associazioni territoriali sappiano ricercare e proporre forme e percorsi nuovi per incontrare Cristo, nella costante attenzione ai concreti contesti dell’esistenza.

• Ci impegniamo a promuovere, attraverso la rete capillare dei gruppi di base, una formazione integrale della persona che, nel raccogliere le sfide della contemporaneità, sappia al contempo riconoscere alla dimensione spirituale e interiore un valore decisivo per la vita dell’uomo.

• Ci impegniamo, nel segno della corresponsabilità, a valorizzare l’unitarietà dell’Associazione, come segno profetico di questo tempo, anche sostenendo e promuovendo i movimenti (MSAC, MLAC, MIEAC, MEIC, FUCI).

 Ci impegniamo ad incoraggiare i nostri soci, attraverso adeguati strumenti, ad approfondire lo studio teologico, umanistico e scientifico, per incarnare la fede più efficacemente e a rispondere con maggiore credibilità alle domande di senso delle persone.

Una AC en salida = in uscita

Il Papa ci ha invitati a vivere una Chiesa en salida e in essa dobbiamo vivere, per essere fedeli alla nostra identità. Abbiamo bisogno e il popolo di Dio ha bisogno di una “Ac en salida”.

Una Ac en salida è disposta ad arrivare a tutti, in tutti i luoghi e in tutte le occasioni.

Una Ac en salida si forma nella e per la missione perché in essa realizza la propria vocazione battesimale.

Una Ac en salida vive con profondità interiore e crea «spazi adatti a motivare e risanare» (EG 77), offre opportunità per crescere nell’incontro personale e comunitario con Gesù, ascoltando la sua Parola, celebrandolo nei sacramenti e così identificandoci e configurandoci con Lui. Il nostro “capolavoro” è la santità.

Una Ac en salida prega e, perché prega, non ha paura di convertirsi e sperimenta che lì sta il principio vitale della sua crescita come cristiani.

Una Ac en salida ha incontrato il suo tesoro e vuole condividerlo con gli altri, per questo evangelizza come comunità di discepoli missionari, con passione e senza fatica.

Una Ac en salida è la Ac di Papa Francesco che ci rivela oggi la compassione e la misericordia che deve risplendere sul volto della Chiesa e in tutti i suoi gesti.

Una Ac en salida è la Ac di Gesù Cristo evangelizzatore, itinerante e pellegrino, missionario del Padre e amico di tutti gli uomini.

Che lo Spirito Santo ci dia la forza e Maria, la Madre dell’Evangelizzazione, ci incoraggi ad annunciare la novità del Vangelo con audacia e ci permetta di accompagnare il Santo Padre nel suo sogno di «una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa» (EG 27) per arrivare a tutti!

Lascia un commento

You must be logged in to post a comment.