esperienze

Ragusa

Progetto Fanello

Dalla strada all'oratorio itinerante

Il “Progetto Fanello… dalla strada all’Oratorio Itinerante”, promosso dalla Caritas Diocesana di Ragusa, nasce nel 2009 nel quartiere Fanello di Vittoria, zona socialmente isolata dal resto della città, destinata a diventare moltiplicatore di disagi sociali, culturali ed economici, in cui prende sempre più piede la cultura illegale e mafiosa. All’interno del quartiere si trova una grande area di abitazioni popolari dove, nel 1985, si scelse di concentrare buona parte della popolazione indigente e marginale della città, isolandola dal resto della popolazione. In tale contesto si assiste ad un profondo disagio che pervade la sfera infantile e preadolescenziale.

Nell’anno 2007-2008, sulla base dell’esperienza di un percorso di animazione di strada realizzato dai Volontari in Servizio Civile Nazionale della Caritas, ne consegue un’attenta analisi dei bisogni educativi dei minori del quartiere. Da qui si propone e si realizza un nuovo progetto, nonché si formalizza un’equipe di lavoro socio-psico-pedagogica, affiancata da un istruttore di scuola calcio.

La strada impone all’equipe di contrattare il progetto con i minori, quanto realizzare si decide e si fa insieme. Nel triennio 2009-2011 nascono due laboratori, uno sportivo realizzato nel quartiere, l’altro ludico ricreativo realizzato nei locali della Parrocchia del quartiere.

Nel 2012, a seguito di nuovi bisogni il progetto subisce dei cambiamenti, da qui l’esigenza di dare una nuova forma alle due attività comprendendole in un’unica azione progettuale e in un unico spazio che porta “dalla strada all’Oratorio”, valorizzando le attività presenti e creando nuovi laboratori nella Parrocchia San Domenico Savio di Vittoria. Così l’oratorio diviene sempre più un progetto comune fatto dai ragazzi.

Nel 2014 l’Oratorio si propone come “modello flessibile” che ricerca la “mediazione” tra chiesa, società e giovani lontani dal sistema parrocchiale. In tale ottica, il progetto promuove un modello educativo che fa leva sul “calcio” come strumento socio-relazionale per favorire nuovi luoghi di aggregazione, di ricreazione, di evangelizzazione, di catechesi e di promozione sociale.

Campo di intervento 

CURA EDUCATIVA. L’idea di fondo è di far vivere e sperimentare ai minori l’oratorio come un reale Spazio accogliente di incontro, in cui si favorisce lo sviluppo dell’identità, attraverso la libera partecipazione della persona alla vita di gruppo. La Parrocchia infatti, dopo la famiglia, può rappresentare per il minore il luogo in cui sperimentare il far parte di un gruppo, in cui l’Io vive il sentimento della totalità attraverso il Noi. Inoltre, può essere il luogo dove è possibile guardare ai loro bisogni e alle loro attese e nello stesso tempo agli ostacoli e alle minacce che incontrano nel loro percorso di crescita. Attraverso il gruppo ogni minore può sentirsi parte integrante ed integrata, può esprimere le sue emozioni, può trovare dei punti di riferimento sia tra i pari che negli adulti. Le attività di oratorio possono far emergere le loro risorse sotto forma di creatività, capacità manuali, abilità sportive, all’interno di un ambiente educativo che valorizza, incoraggia e sostiene il percorso di crescita di ognuno. Il progetto si realizza attraverso azioni programmate e strutturate, itinerando per la città:

Il Laboratorio ludico-ricreativo di Music’Arte

È lo spazio in cui al minore è consentito di poter sviluppare le proprie capacità musicali e creative, facendo emergere le emozioni positive e negative, i propri vissuti e bisogni personali. Si basa su un metodo pedagogico rivolto alla parola, alla musica e al movimento, attraverso ciò si riesce ad attivare e a valorizzare le risorse e le intenzioni creative della persona. Pertanto, tale metodo rappresenta un processo di educazione globale dei bambini e dei ragazzi. Le attività riguardano la costruzione e sperimentazione di alcuni strumenti musicali con materiali di riciclo.

Laboratorio Sportivo: squadra di calcio “Atletico Fanello”

Il ruolo pedagogico delle attività fisiche e sportive è riconosciuto per la sua valenza educativa, poiché queste promuovono la conoscenza di sé, dell’ambiente e delle proprie possibilità di movimento. Da qui l’importanza e la valorizzazione delle esperienze motorie e sportive. L’attività sportiva favorisce, infatti, lo sviluppo delle relazioni sociali, la promozione dei processi di crescita e prestazione fisica, l’acquisizione di regole e valori. Il gioco e lo sport sono, quindi, mediatori e facilitatori di relazioni e “incontri” che riconoscono e valorizzano la persona.

Il laboratorio sportivo è rivolto a due fasce di ragazzi (7-12 anni; 13-17 anni).

Parallelamente, ha avuto inizio un lavoro di sensibilizzazione delle Comunità parrocchiali della città, in relazione all’attività sportiva (Torneo di calcio Oltre lo Sport), al fine di realizzare eventi che hanno visto la partecipazione di diverse parrocchie della città, nonché delle strutture di calcio messe a disposizione da alcune.

 Soggetti coinvolti

Nel condividere e partecipare in modo responsabile ai momenti di comunità, si è reso necessario il coinvolgimento e l’intervento di una rete di volontari. La strategia messa in atto è stata quella di cercare la collaborazione di giovani e laici appartenenti e non alla comunità cristiana.

Soggetti coinvolti: Diocesi, attraverso la Caritas, Sacerdoti, Volontari delle Parrocchie di Vittoria, istruttori di calcio, Arbitri, Volontari in servizio Civile  Nazionale (Caritas e Fondazione San Giovanni Battista), Centro Giovanile Dario Nicosia.

Soggetti destinatari, finalità, strumenti

Destinatari diretti e indiretti:

– Minori di età compresa tra i 6 e 17 anni;

– Rete informale dei volontari;

– Famiglie dei minori.

Finalità dell’iniziativa:

  • Far emergere le potenzialità della persona
  • Riconoscere, sostenere e orientare le risorse personali
  • Promuovere l’oratorio come spazio d’incontro e di crescita
  • Ascoltare i giovani
  • Favorire il protagonismo dei giovani
  • Favorire l’identità di gruppo
  • Favorire la circolarità educativa

Inoltre, il progetto si propone di fare dell’oratorio un modello di riferimento nel territorio. Nel tentativo di rispondere all’invito di alcune parrocchie, già sensibili a voler creare uno “spazio aperto ai giovani”, che hanno osservato e riconosciuto il potenziale del modello proposto, l’equipe si è attivata creando “incontri” con i sacerdoti e i volontari delle parrocchie.

Frutti sul territorio e criticità incontrate

La strategia di portare fuori il modello e quindi di renderlo itinerante fa del progetto uno strumento  di animazione territoriale. Lo sforzo maggiore è stato quello di costituire la rete dei volontari, poiché non tutte le parrocchie erano pronte ad accogliere il senso delle iniziative, a ciò si aggiunge la difficoltà di ogni parrocchia a reperire volontari pronti ad animare e coinvolgere i propri giovani, soprattutto in quelle comunità parrocchiali dove non si svolgono attività ludico-ricreative.

Nonostante le difficoltà, 12 Parrocchie su 15 sul territorio di Vittoria, hanno accolto gli inviti, partecipandovi con entusiasmo, rilevandone un protagonismo attivo da parte di sacerdoti e di volontari.

Gli eventi inter-parrocchiali sono stati occasioni autentiche per mettere in campo il valore e il sentimento della Fraternità, della Condivisione e della sana competizione.

Inoltre le attività consentono di approfondire l’aspetto emotivo della persona, in un clima favorevole e sereno, creando un contesto positivo. Tutto questo permette di raggiungere alcuni obiettivi: acquisizione di fiducia nell’altro (l’equipe), acquisizione di autostima e sicurezza in se stessi e nelle proprie capacità, e ancora, consente di creare legami cooperativi e di integrazione all’interno del gruppo.

Eventuali proposte per superare il nodo problematico 

  • Rafforzare la rete dei volontari già istituita;
  • Confronto e collaborazione attiva con il Vicariato territoriale, monitoraggio e valutazione delle azioni;
  • Prospettare nuove attività itineranti nel territorio;
  • Proporre contenuti e valori già sperimentati, utilizzando strategie educative adeguate;
  • Utilizzare il linguaggio dei giovani, condividendo con loro esperienze;
  • Vivere il territorio e conoscere le sue risorse;
  • Restituire un “catechismo di vita” a partire dal loro punto di vista, che guardi ad una visione sana di crescita umana.

Riflessioni conclusive e prospettive

I riscontri positivi e i risultati raggiunti rilevati dai destinatari diretti e indiretti e dai soggetti coinvolti rendono il progetto sperimentale e flessibile, guardando ai bisogni che costantemente cambiano e richiedono nuove revisioni. Da qui l’esigenza di continuare tale operato, per rispondere all’entusiasmo dei volontari a voler proseguire con tali manifestazioni inter-parrocchiali, che permettono negli incontri organizzativi uno scambio e una condivisione continua sui principi educativi che sono alla base delle iniziative e della sana crescita dei minori.

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