esperienze

San Benedetto del Tronto - Ripatransone - Montalto

Il lavoro per evangelizzare ed educare

Progetto Policoro

La narrazione di una esperienza positiva che stiamo vivendo attualmente in Diocesi è quella di un cammino annuale comunitario formativo e pastorale tra tutti gli uffici pastorali.

Inoltre a partire dal 2015, come programma operativo abbiamo scelto di imparare a lavorare insieme, pastorale sociale e del lavoro, pastorale giovanile e Caritas per la promozione del Progetto Policoro.

Il progetto Policoro è lavorare insieme nella nostra Diocesi per evangelizzare, educare, esprimere impresa. L’obiettivo del Progetto Policoro è quello di:

  • offrire alle Chiese locale strumenti e opportunità per affrontare il problema della disoccupazione giovanile in una prospettiva di evangelizzazione e di promozione umana;
  • aiutare le realtà diocesane ad interagire tra di loro con spirito di solidarietà e di reciprocità;
  • stimolare le varie pastorali e le aggregazioni laicali di ispirazione cristiana a lavorare “a rete” in un’ottica di sinergia e di collaborazione reciproca.

Le linee di intervento che vengono individuate sono:

  1. una nuova modalità di lavoro in sinergia tra pastorali e forze laicali;
  2. l’evangelizzazione dei giovani disoccupati o in situazione irregolare di lavoro;
  3. la formazione delle coscienze e della mentalità per una nuova concezione del lavoro;
  4. i gesti concreti di solidarietà e i rapporti di reciprocità tra la Chiese.

Il Progetto si caratterizza nel porre dei gesti concreti a livello diocesano attraverso un corretto sviluppo del coordinamento diocesano (tre pastorali, filiere, animatore), nella cura dei gesti concreti, incentivare l’attenzione verso i servizi alle persone e ai disabili e di animazione, l’utilizzo di terreni e strutture, la cura dell’ambiente, dei percorsi d’arte e del turismo sociale.

Tali gesti concreti non pretendono di risolvere i problemi che non sono di competenza specifica della Chiesa, ma vogliono essere dei segni autentici da intraprendere per giungere a soluzioni corrette, e stimoli adatti a risvegliare nella coscienza di tutti gli uomini la responsabilità e le capacità al servizio della collettività. Sono spazi d’impegno che rendono presente la pedagogia dei segni, dove si intrecciano fatti e parole, insegnamento ed esperienza: «Si tenga conto di alcune significative proposte emerse: promozione del “terzo settore”, forme di risparmio solidale, di cooperazione, imprese, consorzi e di imprenditoria a favore dell’occupazione giovanile.

A seguito della promozione del Progetto Policoro è iniziata una collaborazione con la Patorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Ascoli Piceno.

L’iniziativa delle Pastorali del Lavoro delle Diocesi di S. Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno, si concentrerà in particolare sulle difficoltà occupazionali che il nostro territorio sta affrontando nella situazione economica attuale e sugli scenari futuri, caratterizzati dalla speranza di innovative opportunità di impiego e progetti di nuova imprenditorialità, a sostegno dell’occupazione, soprattutto giovanile.

La Pastorale del Lavoro attraverso un cammino itinerante nei Comuni della Vallata del Tronto, propone un momento di approfondimento sul delicato equilibrio che lega i “momenti educativi e formativi” alla vera capacità del territorio di fronteggiare le sfide competitive che ha davanti.

Il tentativo è quello di avviare un percorso condiviso, con Istituzioni, Amministrazioni Pubbliche, Scuole ed Università, Imprese, sindacati, banche e fondazioni Associazioni ed Enti Formativi, ecc., partendo dalle migliori esperienze in materia di istruzione e formazione professionale.

“Sapere e saper fare”. Anche così riteniamo che oggi sia possibile trovare per i nostri giovani possibili e decisivi sbocchi occupazionali. L’intento è quello di sviluppare progetti condivisi, intimamente collegati alla volontà di promuovere l’occupazione lavorativa nel nostro territorio, riflettendo e partendo innanzitutto dall’adeguamento della “leva formativa”. Quest’evento si pone in continuità, col convegno già realizzato l’11 Dicembre presso la Chiesa di S. Marcello con la presenza dei due Vescovi di Ascoli e S.Benedetto dal titolo “Speranza oltre la crisi”.

Dal Convegno si è preso coscienza che è oramai indispensabile che la politica, le organizzazioni sindacali, le imprese comprendano che solo nella sinergia degli sforzi e nella serietà nel perseguire obiettivi comuni si può traversare il guado minaccioso di questa crisi che prima di essere economica è culturale e morale. Come ci ha detto il Vesvovo , la sfida del futuro è di tutti: è la nostra battaglia ideale e virtuosa. ha in animo di realizzare, in una sinergica e costruttiva mattinata , un confronto.

L’aspetto centrale di questi incontri itineranti sarà quello di riflettere sul rapporto tra formazione e mercato del lavoro. Il mondo del lavoro e dell’istruzione devono infatti sostenersi, completarsi ed arricchirsi vicendevolmente, per creare una società all’altezza delle sfide del nostro tempo, dove i giovani possano anche “fare esperienze concrete di lavoro” e trovare così maggiori occasioni di inserimento.

L’alternanza scuola-lavoro, è una buona prassi che sta germinando in numerose realtà che noi consideriamo virtuose. Noi pensiamo che anche il territorio debba fare lo stesso, se non vuole perdere un’altra occasione per il suo futuro.

IL SOGNO. Guardando alle migliori esperienze presenti in ambito nazionale e riflettendo soprattutto sulle esigenze effettive del territorio, riteniamo sia possibile costruire un percorso per avvicinare il mondo del lavoro a quello della formazione. L’auspicio è che questo intento possa trovare conferma e condivisione, non solo nel convegno di Ascoli, ma proseguire attraverso un vero e urgente Piano di lavoro territoriale, con tutti i Soggetti cui – a vario titolo – sta davvero a cuore il futuro delle nuove generazioni.

Sono emersi alcuni nodi problematici. Due, in particolare, sono le criticità evidenziate dal lavoro di verifica svolto:

• una certa distanza tra il lavoro degli Uffici diocesani e la vita delle comunità parrocchiali;
• una fatica crescente nel rapporto con la società civile e le sue istituzioni.

Per uscire da tali difficoltà abbiamo sempre più preso coscienza che gli Uffici diocesani sono strutture a servizio della comunione ecclesiale. Essi debbono pertanto lavorare per tradurre in proposte concrete le linee pastorali date dal Vescovo; in secondo luogo, devono aiutare le comunità cristiane a leggere e capire la realtà che le circonda; infine, devono porsi al servizio delle attività pastorali proposte dalle parrocchie e dalle aggregazioni laicali”.

Il primo passo che abbiamo attuato per aiutare gli Uffici diocesani a rispondere meglio a tali esigenze è che si è iniziato a lavorare insieme, andando così progressivamente verso una essenzializzazione e semplificazione strutturale della curia.

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