esperienze

San Benedetto del Tronto - Ripatransone - Montalto

La cattedrale della carità

Cooperativa Biancazzurro

Il Biancazzurro è stato pensato come opera-segno del Congresso Eucaristico diocesano, la “Cattedrale della Carità”, dall’allora Vescovo Mons. Giuseppe Chiaretti. Benedetta la prima pietra da San Giovanni Paolo II il 30 novembre del 1988, la Cooperativa Sociale Biancazzurro nasce nel 1995 dalla volontà dell’Ente Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto , che ha messo a disposizione in comodato gratuito tutto il nuovo complesso.

Campo di intervento

La cooperativa Biancazzurro opera nel campo della fragilità/carità e attualmente eroga due servizi convenzionati con il comune di San Benedetto del Tronto:

  • Il centro diurno socio-educativo-riabilitativo per disabili. È un servizio territoriale integrato, aperto alla comunità locale, che si pone come obiettivo lo sviluppo dell’autonomia personale e la promozione del processo di integrazione sociale di persone con disabilità grave che hanno terminato il percorso scolastico. Svolge funzioni di accoglienza, di sostegno socio-educativo e riabilitativo, di integrazione e socializzazione, idonee ad incrementare e mantenere i livelli di autonomia funzionale, a contrastare i processi involutivi e a favorire percorsi occupazionali di formazione al lavoro.
  • Co.S.E.R (Comunità socio educativa riabilitativa per disabili). È una struttura residenziale a carattere comunitario, rivolta a persone maggiorenni in condizioni di disabilità con nulla o limitata autonomia e non richiedenti interventi sanitari continuativi, temporaneamente o permanentemente prive del sostegno familiare.

All’interno della struttura l’UNITALSI diocesana ha attivo un centro socio-ricreativo per anziani gestito dai propri volontari e da giovani che prestano servizio civile.

Il complesso viene messo a disposizione anche per le diverse iniziative pastorali della diocesi.

Soggetti coinvolti

I soggetti coinvolti sono:

  • l’Ente Diocesi, proprietaria della struttura;
  • la Società cooperativa Biancazzurro, nel cui Consiglio di amministrazione siedono tra l’altro tre membri di diritto: un rappresentante della Diocesi, della Caritas diocesana e dell’Unitalsi;
  • il Comune di San Benedetto del Tronto.
  • La cooperativa ha attivato negli anni convenzioni con le principali Università delle Marche per la formazione dei neo-laureati in materie socio-psico-pedagogiche e tirocini formativi propedeutici all’acquisizione di titoli professionali specifici, nonché progetti di volontariato attivati attraverso il servizio civile.

Soggetti destinatari, finalità dell’iniziativa, strumenti

I soggetti destinatari sono le persone con disabilità ed anziani.

Le finalità sono:

Per quanto riguarda il centro diurno:

  • Incrementare e mantenere i livelli di autonomia funzionali rallentando il processo di deterioramento cognitivo;
  • Migliorare la qualità della vita della persona favorendo l’integrazione sociale;
  • Favorire lo sviluppo delle competenze globali necessarie alla promozione di percorsi occupazionali e formazione al lavoro;
  • Creare dei progetti educativi personalizzati per il raggiungimento di obiettivi significativi mediandoli con le situazioni del gruppo e della realtà sociale;
  • Sostenere le famiglie supportandone il lavoro di cura e ritardando il ricorso alle strutture residenziali.
  • Mantenere l’osmosi tra i centri diurni della rete comunale;
  • Costituire un punto di riferimento per i disabili.

Per quanto riguarda la comunità socio-educativa-riabilitativa per disabili:

  • Promuovere e mantenere l’ospite nelle normali condizioni di vita, in un ambiente a dimensione familiare e comunitaria.
  • Recuperare e mantenere l’autonomia nella gestione di se e nei rapporti con gli altri.
  • Promuovere l’integrazione sul territorio.
  • Nel centro diurno socio-educativo-riabilitativo Biancazzurro, dove l’intervento è orientato a sviluppare e potenziare le risorse cognitive, comportamentali e relazionali di ciascuna persona, ad incrementare e consolidare le capacità di autonomia, si offrono dei servizi specifici quali: fisioterapia, arteterapia e musicoterapia.

Il laboratorio artistico

Le attività proposte forniscono una vasta gamma di possibilità espressive, sempre basate sull’uso di materiali poveri. In uno spazio di libera espressione e di gioco, in cui l’operatore ricerca un rapporto comunicativo con ogni singolo ospite. Il laboratorio nello specifico intende sviluppare le capacità di osservazione, di analisi e di riflessione, le abilità cognitive, le possibilità di apprendimento. Lo sviluppo di tali capacità ha come scopo quello di fare acquisire tecniche per lo sviluppo della manipolazione, dell’acquisizione di strumenti per la rappresentazione grafica, pittorica, plastica, favorendo in tal modo l’espressione del potenziale creativo.

Laboratorio artigianale

Il laboratorio è presente al Biancazzurro dal Dicembre 2002. Si propongono attività di gruppo e individualizzate, utilizzando materiali quali: tegole, vassoi, scatole, cornici, ferro, stoffa, fogli, colori, pongo colorato,ecc. In proiezione futura il laboratorio potrebbe avvicinarsi a quello dell’artigianato tradizionale, con caratteristiche di creatività, produttività.

Laboratorio di informatica

Tra le nuove attività svolte al Centro Biancazzurro, il laboratorio informatico presenta un tipo di programmazione che privilegia il rapporto individualizzato con l’ospite e il lavoro con il piccolo gruppo omogeneo. Le attività sono rivolte alla prevenzione del decadimento delle capacità cognitive, all’arricchimento delle possibilità comunicative, all’acquisizione di competenze specifiche attraverso il supporto di nuove tecnologie multimediali e software per l’handicap. In collegamento con tale laboratorio c’è l’attività del giornalino. Completamente redatto dai ragazzi, con diverse rubriche, è consegnato alle famiglie, al quartiere, alle autorità e ad altri centri socio educativi.

Laboratorio multimediale

Fa parte di un progetto di intervento volto al coinvolgimento personale e alla comunicazione ed è rivolto a quegli utenti che non presentano particolari deficit cognitivi o che comunque necessitano di arricchire il proprio bagaglio di competenze relazionali. La lettura del giornale permette di restare integrati nella realtà locale e nazionale, ed offre lo spunto per riflessioni collettive su temi di attualità sviluppando il senso di appartenenza sociale. Sull’ampio schermo a parete sono proiettati documentari, concerti, ecc.

Serra

Importante attività è certamente la serra che consiste nella coltivazione di fiori, piante da appartamento e piantine per orto. Per svolgere questa attività è stato allestito, uno spazio esterno alla struttura, dove è stata costruita una piccola serra. Questa attività viene svolta insieme ai ragazzi del centro Ce.Di.S.E.R. L’intento è quello di avere un luogo in grado di trasmettere agli ospiti un senso di tranquillità ed armonia grazie al contatto con piante e fiori.

Laboratorio di educazione domestica

L’obiettivo è quello di guidare gli ospiti del centro ad un uso corretto dell’ambiente domestico, fornendo loro conoscenze, soprattutto pratiche ed applicabili senza difficoltà, sul corretto utilizzo di tutte le principali risorse e i beni di uso comune.

Attività di igiene posturale

L’attività di igiene posturale è volta al miglioramento e mantenimento del movimento corporeo, dell’articolarità dei distretti e della postura, mediante trattamenti individualizzati concordati, qualora ce ne fosse bisogno, con la famiglia e con gli stessi ospiti, affinché si possano meglio capire le esigenze e le attitudini dell’individuo così da stilare un’adeguata pianificazione ed attuazione degli obbiettivi prefissati.

Frutti sul territorio

L’obiettivo è quello di allargare la fruibilità di questa struttura, visto le sue potenzialità (sala convegni, cappella, mensa ecc.), alle diverse realtà ecclesiali in modo che diventi davvero per la Diocesi la “Cattedrale della Carità”, punto di riferimento per la pastorale della fragilità e della salute.

Eventuali difficoltà e criticità incontrate

Una difficoltà è quella di far percepire l’esperienza del Biancazzurro come esperienza che coinvolge tutta la Chiesa locale, artefice e fruitrice. Una criticità è la consapevolezza dell’inadeguatezza del solo volontariato come risposta al disagio degli ultimi e l’esigenza di integrare tale esperienza con strumenti normativi e professionali in grado di garantire continuità e risultati corrispondenti alle iniziali aspettative.

Eventuali proposte per superare il nodo problematico

In futuro ci si propone l’apertura reale della struttura a quanti abbiano il desiderio di conoscere la realtà che vi opera e un maggiore utilizzo come luogo di formazione della pastorale della carità e della salute. 

Riflessioni conclusive e prospettive

Il Biancazzurro vuole essere il segno di una Chiesa “in uscita” verso le periferie esistenziali e di contrasto alla logica dello “scarto”, a cui spesso richiama Papa Francesco.

Desidera formare la coscienza che le persone in difficoltà sono soggetto attivo di evangelizzazione.

Intende promuovere nella comunità cristiana il “ministero della consolazione”.

La struttura, già utilizzata per diverse iniziative pastorali della Diocesi, potrebbe diventare il richiamo visivo di quello che è l’orientamento di tutta la pastorale cioè l’attenzione alle periferie esistenziali.

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