esperienze

Tortona

Le nuove frontiere dell’adolescenza

Centro Paolo VI

Da più di 40 anni, il Centro “Paolo VI” rappresenta lo spazio e il luogo privilegiati, nei quali la nostra Chiesa Diocesana promuove e cura la difesa della vita e della salute dell’uomo e la sua dignità.

Il “Centro Paolo VI”, Centro di Riabilitazione Extraospedaliera della Diocesi di Tortona, nasce nel 1966 dalla mente, dal cuore e dalla volontà di Mons. Francesco Remotti (1919-2007), fondatore del Centro che, nel suo testamento, così ne riassume la storia e le finalità:
“Il 16 ottobre 1966 usufruendo della colonia di Caldirola, adattata allo scopo abbiamo iniziato questo servizio affrontando non poche difficoltà economiche e burocratiche superate con segni visibili della Provvidenza. Il 15 aprile 1985 il Centro è stato trasferito a Casalnoceto nella nuova struttura appena ultimata, dove anno dopo anno si è ampliata assicurando una ampia gamma di servizi di riabilitazione. Tutto è stato compiuto con il contributo di moltissimi amici ed istituzioni private che apprezzano questo servizio di riabilitazione attuato presso il Centro Paolo VI di Casalnoceto. Il Centro è sorto come testimonianza di carità verso i più deboli e gli emarginati comefigli prediletti di Dio da parte della Comunità Diocesana”.

Da allora il panorama sociale e sanitario è radicalmente mutato; quello che rimane invariato è lo spirito che ha dato vita a questa istituzione che la Chiesa e il nostro Fondatore Don Remotti ci hanno trasmesso secondo il mandato che Cristo affidòai primi discepoli: “Andate, curate i malati, portate la buona novella…”.

La riscoperta e la valorizzazione quotidiana del messaggio di Don Remotti sono ancora oggi fonte e ragione dell’agire del Centro “Paolo VI”. La fedeltà al suo mandato trova conferma nel prodigioso espandersi della sua opera in oltre 40 anni di attività e nella capacità della stessa di adattarsi efficacemente ai tempi e ai bisogni delle persone.

Campo d’intervento, soggetti destinatari, finalità, strumenti

Tra i vari tipi di Intervento Riabilitativo proposti dal Centro,il Nucleo di degenza residenziale dedicato all’Adolescente che soffre, costituisce una sfida che si rinnova quotidianamente e che trova il suo senso nella visione ispirata alla concezione cristiana di servizio del Nostro Fondatore.
Il campo d’intervento della nostra esperienza è quella di accogliere ragazzi e ragazze in età evolutiva, affetti da diversi tipi di patologia psichiatrica con quadri psicopatologici che vanno dai disturbi dello spettro schizofrenico fino giungere ai più gravi tipi di disturbo di personalità.

L’Unità Adolescenti è organizzata in tre Comunità di tipo sanitario, miste, di 10 ragazzi/e ciascuna,collocate all’interno della struttura principale del Centro “Paolo VI” in Casalnoceto, ed una quarta, situata presso la città di Tortona, a regime socio-sanitario destinata al reinserimento sociale del minore.
L’intervento ambientale è di tipo gruppale e si basa su un approccio multidisciplinare clinico-educativo: la lettura delle complesse dinamiche psicopatologiche del singolo integrate con quelle del gruppo orientano sia la definizione dei progetti terapeutici specifici, sia l’intervento nella quotidianità.

Il lavoro terapeutico si avvale di tutti gli interventi necessari(farmacologico, psicoterapeutico, educativo, relazionale…) secondo una modalità integrata e coerente con le complesse dinamiche psicopatologiche ed i bisogni dei ragazzi e della loro realtà, e si articola in un lavoro con l’adolescente e con l’ambiente sociale sia ristretto che allargato.
La responsabilità del progetto terapeutico è di tutta l’Equipe Curante costruita come una unità multidisciplinare composta da figure con differenti professionalità (neuropsichiatra infantile, psicologo clinico, infermieri, educatori professionali, psicoterapeuti, pedagogista, terapisti, assistente sociale) che operano in modo integrato e che prevedono periodicamente l’alternanza delle riunioni.

Le linee generali vengono definite in collaborazione con le famiglie e gli Enti invianti.
Ai nostri ospiti viene proposto un servizio religioso non soltanto limitato all’aspetto liturgico sacramentale ma anche finalizzato alle ragioni del nostro vivere.Ciò implica, che i servizi socio-sanitari offerti dal Centro “Paolo VI” non sono finalizzati solo a raggiungere obiettivi pratici, ma anche a riconvertire una mentalità su cosa sia potere, denaro, salute, sofferenza, vita, morte, socialità..…Cerchiamo di “evangelizzare” le opere di carità, cioè renderle autentiche dalla fede, evitando il rischio di avere una Chiesa affaccendata socialmente che tende a diventare nel mondo della salute “una figura ora parallela, ora concorrente con altre forze”.

Soggetti coinvolti

La riduzione numerica ed il progressivo invecchiamento dei religiosi e la scarsità delle vocazioni ha ridotto la presenza delle suore e dei sacerdoti nella nostra istituzione.
Al progetto Adolescenti partecipa un solo sacerdote e il rimanente personale è laico e questo viene coinvolto nella comune missione, ed è non solo richiesta la competenza professionale ma anche l’adesione a quegli insiemi di valori che costituiscono la visione cristiana della vita e del servizio agli adolescenti, nell’ottica costituita dal Carisma del Fondatore.

Frutti sul territorio

In questi ultimi anni il Settore della Salute mentale in Infanzia e Adolescenza ha subito una costante diminuzione delle risorse con una regressione della qualità delle politiche e delle azioni per l’Infanzia e l’Adolescenza. L’Italia ha buoni modelli e normative ma con ampie diseguaglianze tra regione e regione. Il territorio risente dell’insufficiente stanziamento di risorse per garantire la necessaria rete di strutture territoriali semiresidenziali, residenziali e diricovero, insufficiente ai bisogni espressi in questi ultimi anni. La Patologia psichiatrica dell’Adolescente resta un ambito particolarmente negletto sia in ambito della diagnosi precoce sia della gestione delle emergenze che richiedono ricovero o interventi intensivi.
Sul territorio Nazionale i posti letto sono 382 di Neuropsichiatria Infantile ma quelli disponibili alla gestione della urgenza psichiatrica sono solo 79. In questa cornice sta per nascere una Nuova esperienza di Lavoro al Centro Paolo VI con l’ apertura di una Struttura di Cura destinata all’Adolescente in fase di acuzie. Questo Reparto per Adolescenti di 10 posti letto, denominato U.P.A. (Unità di Pronta Accoglienza) è il Nuovo Obiettivo del Centro Paolo VI. Una sfida che affonda e trova un senso nelle radici di una esperienza ormai quasi ventennale di trattamento e di cura per ragazzi e ragazze giunti da tutta Italia e nel sostegno ricevuto dalla regione Piemonte che ci ha sollecitato a questa Nuova Impresa.

Difficoltà e criticità incontrate

Le difficoltà e le criticità che si incontrano sono :
– disparità dei rapporti con il SSN delle strutture pubbliche ed equiparate e di quelle private, anche non profit;
– diversità di trattamento tra le Istituzioni pubbliche e private da parte del sistema tariffario;
– cambiamenti non solo della demografia degli ammalati ma anche delle malattie, delle tecnologie sanitarie, delle metodiche d’intervento e delle risorse finanziarie disponibili;
– regionalizzazione della sanità che, compromettendo il carattere unitario del SSN, mette a rischio le strategie degli istituti religiosi presenti con le loro Opere in più regioni.

Proposte per superare il nodo problematico

È importante chiarire e rafforzare l’identità delle istituzioni d’ispirazione cristiana, una specifica modalità con cui la Comunità ecclesiale mette in pratica il mandato di curare gli ammalati.

È necessario porre attenzione, stabilendo priorità vere soprattutto quelle che portano a privilegiare i più bisognosi anche se scomodi, quali gli adolescenti affetti da forme gravissime di sofferenza psichica e che necessitano di riabilitazione estensiva a lungo termine.In questo sforzo è necessario coinvolgere tutta la Comunità ecclesiale e civile.In questo processo di riabilitazione ed attuazione verso gli adolescenti è essenziale analizzare sistematicamente le esigenzedi formazione e supervisione, predisporrela progettazione e l’erogazione di eventiformativi in campo sanitario, rivolti aiprofessionisti della sanità nell’ambitodella formazione continua in medicina (ECM).Potenziare la collaborazione e lavorare in rete, soprattutto con gli enti d’ispirazione cristiana.

Riflessioni conclusive e prospettive

Bisogna mantenere viva la tensione tra l’essere ed il dover essere, tra realtà e l’ideale, tenendo presente che quando tale tensione si allenta c’è il pericolo di smarrire la strada della crescita, rischiando di perdersi nell’involuzione o nella stagnazione.

Diocesi di Tortona
Centro “Paolo VI”
Onlus – Organizzazione non lucrativa di utilità Sociale
www.centropaolovi.it info@centropaolovi.it

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