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Treviso

Catechisti battesimali

Cristiani adulti in una Chiesa adulta

Nella sua lettera pastorale “Una meraviglia ai nostri occhi” del 2011, il vescovo di Treviso Gianfranco Agostino Gardin poneva come obiettivo per gli anni pastorali a seguire che la comunità cristiana si impegnasse “a pensarsi e configurarsi concretamente sempre più come luogo di formazione cristiana degli adulti” (n. 40). Dopo anni in cui la pastorale sembrava per lo più incentrata sui fanciulli e sui giovani, l’impegno che era di iniziare a pensare momenti e occasioni per una formazione degli adulti, e in alcuni casi a momenti dove poter annunciare nuovamente il vangelo ad adulti battezzati, ma che si sono progressivamente allontanati dalla vita di fede.

Dentro questo percorso, ben delineato anche dal sottotitolo di quella lettera pastorale “cristiani adulti in una chiesa adulta”, si innesta l’esigenza di una cura tutta particolare rivolta alla formazione di adulti che son chiamati a loro volta ad essere formatori di altri adulti.

Certamente varie sono le esperienze da tempo avviate e promettenti su questo fronte, soprattutto sul versante della pastorale famigliare, sia nella formazione di animatori che guidano le giovani coppie che si preparano al matrimonio, sia nell’accompagnamento di gruppi coppie.

Ma un ambito particolarmente promettente è il momento della richiesta da parte dei genitori del battesimo per i figli. Ecco la scelta di avviare un percorso volto alla formazione di quei laici che affiancano i sacerdoti nella preparazione delle coppie al battesimo.

Dopo alcuni incontri che si sono svolti nei vicariati, tesi a raccogliere le varie esperienze presenti nel territorio, nel gennaio del 2013, un primo gruppo di persone (circa un centinaio, sempre presenti) ha iniziato un percorso che si è concluso a marzo di quest’anno. In un primo ciclo di tre incontri ci si è soffermati maggiormente sulle questioni che fanno da sfondo: chi sono oggi i genitori che chiedono il battesimo, quale volto di chiesa incrociano oggi questi adulti, ed infine il risvolto propriamente antropologico del battesimo, e cosa può dire all’uomo d’oggi. In un secondo ciclo di tre incontri, i partecipanti si sono cimentati nella stesura di un possibile itinerario battesimale, volto più che a stilare un vero e proprio percorso, ad acquisire maggiormente alcune competenze e permettere uno scambio sulle varie esperienze vissute nelle proprie parrocchie.

Da sottolineare che ben una trentina di persone ha accolto la proposta di partecipare al corso sui “Sacramenti dell’iniziazione cristiana” proposto dalla Scuola di formazione teologica (10 sabati), segno che, nonostante l’impegno non indifferente, molti hanno avvertito la necessità di un maggiore approfondimento.

A settembre del 2013 l’esperienza è stata riproposta, e un altro centinaio di persone ha accolto l’invito, e ha iniziato nuovamente il percorso. Interessante notare come in questo nuovo gruppo molte siano le coppie giovani, alcune delle quali hanno risposto all’invito del parroco di intraprendere questo cammino di formazione per poi collaborare in quest’ambito pastorale. E l’iniziativa sta proseguendo in modo promettente anche in quest’anno pastorale.

In tutti i partecipanti emerge il desiderio che siano offerti momenti sia per la crescita personale, ma anche per formazione che aiuti ad essere annunciatori e testimoni. Si avverte anche come sia molto prezioso e fecondo il reciproco scambio e confronto, sia per sostenersi nelle difficoltà, ma anche per mettere in circolo le ricchezze presenti nelle nostre comunità. Da più persone vi è la richiesta pressante affinché a livello diocesano sia elaborato un percorso per questo tipo di annuncio rivolto ai genitori che chiedono il battesimo dei loro figli. In secondo luogo che vi sia una riflessione sulle modalità per tenere i legami con queste famiglie anche nel periodo che va dal battesimo all’inizio del catechismo dei figli.

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