esperienze

Tricarico

Il pozzo di Sicar

Centro di ascolto sulle dipendenze

La diocesi di Tricarico, tramite la Caritas, dando seguito al lavoro del Centro di ascolto diocesano già funzionante, dal 1° gennaio 2014 ha progettato un robusto intervento educativo e sociale a favore dei più bisognosi per rispondere in modo particolare alle urgenze legate alle nuove dipendenze, in larga diffusione su un territorio numericamente esiguo ma fortemente segnato da povertà e disagio.

All’aumento del consumo di droghe e alcol, in questi ultimi anni, si è aggiunta la piaga del gioco d’azzardo, ripercuotendosi non solo sull’ambito economico delle famiglie, ma anche su quello psichico e relazionale. Appurato che questo problema nel territorio diocesano è diventato uno dei più rilevanti fenomeni di disagio sociale e di emarginazione, la caritas diocesana ha progettato un intervento pastorale finalizzato alla realizzazione e all’apertura di un Centro di Ascolto specifico denominato “POZZO DI SICAR”, con l’intento di dare una risposta ecclesiale e sociale più incisiva al fenomeno delle dipendenze, in un’ottica di promozione umana e di evangelizzazione, ponendo particolare attenzione alle famiglie interessate, creando una rete di sostegno e pianificando strategie di prevenzione e di accompagnamento.

Il progetto del Centro di Ascolto “Pozzo di Sicar“, in rete con gli altri Enti presenti sul territorio, si propone di offrire al territorio diocesano una risposta ecclesiale competente, organica e sistematica al problema delle dipendedenze. Il nuovo Centro di Ascolto è collocato nei locali del Centro pastorale della Diocesi, opera in sintonia con gli altri uffici diocesani, nel contesto del piano pastorale diocesano.

Il Centro di Ascolto offre interventi di formazione e di prevenzione, informazione nelle scuole secondarie superiori, ascolto attivo e sostegno educativo, orientamento e supporto alle famiglie degli utenti, intervento programmatico con la rete dei servizi sanitari e sociali, incontri/convegni sulla prevenzione, accompagnamento presso comunità terapeutiche allorquanto l’utente fa richiesta di un programma finalizzato al superamento della dipendenza e alla disassuefazione.

Sono coinvolte le parrocchie per garantire il reinserimento e l’accompagnamento nelle comunità, attraverso l’informazione ai parroci e la formazione-prevenzione con incontri periodici in ogni parrocchia. E’ attivo un numero telefonico di bisogno ed è stato realizzato un sito internet informativo. Il centro garantisce apertura e competenze specifiche di tipo medico, psicologico, giuridico, pedagogico, ecclesiale.

Il Centro d’ascolto è stato pensato come luogo “pastorale” dove fare l’esperienza della forza liberante e umanizzante dell’incontro vivo con la persona e il messaggio di Gesù Cristo e nel contempo come strumento di concreto e fruttuoso dialogo con il mondo. 

Campo d’intervento

L’iniziativa rientra nel vasto campo della “fragilità”, nell’ambito  del sostegno all’unità della persona, nell’ottica del permanente compito educativo della Chiesa e della testimonianza della carità.

Il Centro di ascolto “Pozzo di Sicar” vuole essere uno strumento pastorale semplice e umile per una presenza competente, attenta e motivata della Chiesa nella società in cui vive e opera. E’ una  porta di accesso per l’accoglienza delle persone e dei loro bisogni fondamentali che coinvolge tutta la comunità cristiana, sia per quanto riguarda la presa in carico delle singole persone, sia per tentare di favorire un eventuale reinserimento. 

Soggetti coinvolti

La Diocesi ha scelto di gestire il Centro di Ascolto usufruendo delle competenze della Cooperativa “I Dieci Talenti”, che ha per oggetto la formazione e la pianificazione di interventi pedagogici e psicologici attraverso il suo Centro Psico-Pedagogico “Il Grillo Parlante”. La cooperativa è il gesto concreto del Progetto Policoro della Diocesi, pensato nell’anno 2011 e messo in atto nel marzo 2012. L’efficacia sul territorio del centro di ascolto ha nel lavoro di rete il punto di forza. I soggetti coinvolti sono: Diocesi di Tricarico, Caritas Diocesana, Centro psicopedagogico “Il grillo Parlante”, SERT di Matera, Fondazione Exsodus di Tursi (MT), USL Tricarico, Associazione Alcolisti anonimi di Potenza, Centro di Recupero San Francesco e parrocchie,

Soggetti destinatari, finalità dell’iniziativa, strumenti

Il Centro coinvolge destinatari diretti e indiretti. Sono destinatari diretti le persone con dipendenza o a rischio dipendenza da Alcol, Droghe, Gioco d’azzardo. Sono destinatari indiretti le famiglie, le scuole, le parrocchie. La finalità prioritaria del centro è dare una risposta ecclesiale e sociale più incisiva al fenomeno delle dipendenze, in un’ottica di promozione umana, ponendo particolare attenzione alle famiglie che soffrono di questa forma di disagio, creando una rete di sostegno e pianificando strategie di prevenzione, di intervento e di accompagnamento.

Il Centro ha qualificato la presenza dei volontari attivando un Corso di formazione per gli operatori e per i volontari: “L’ascolto che aiuta”. L’ascolto è un atteggiamento fondamentale nella vita della comunità cristiana, deve radicarsi in ogni sua espressione di vita per favorire la costruzione di relazioni ricche di attenzione, di fraternità e di comunione per rendere la comunità capace di essere costantemente soggetto che vede con gli occhi della fede.

Tra gli strumenti attivati, oltre al numero verde e a una vasta campagna informativa sul territorio, sono stati realizzati eventi pubblici a tema come forma di sensibilizzazione e di informazione. Particolare rilevanza ha avuto, sia in fase di progettazione che durante il lavoro del Centro, la rete di collaborazione tra la Caritas diocesana e quelle parrocchiali, che hanno non solo favorito e veicolato il messaggio del Centro, ma se ne sono fatte carico attraverso lo strumento dell’osservatorio in ogni comunità. 

Frutti sul territorio

Il potenziamento delle reti già esistenti e la creazione di nuove reti di collaborazione che vedono nella diocesi di Tricarico l’ente capofila è certamente un risultato visibile e una risorsa importante.

Frutti specifici: l’aver aiutato le parrocchie a prendere consapevolezza del fondamentale ruolo educativo che possono svolgere solo partendo dalla fede in Gesù Cristo; l’essersi imposti sul territorio in breve tempo come risorsa non solo per la Diocesi di Tricarico ma per tutto il territorio regionale; la realizzazione di interventi multidisciplinari, individualizzati ed integrati a favore di singoli e dei nuclei familiari; il cambiamento di vita di molte persone ascoltate che hanno preso coscienza della propria situazione e avviato  relazioni costruttive.

Difficoltà e criticità incontrate

La mancanza di reti operative sul territorio, la richiesta delle famiglie sproporzionata rispetto alle possibilità di risposta, la mancanza sul territorio di un’offerta formativa. 

Eventuali proposte per superare il nodo problematico

Le criticità emerse dal territorio e una certa reticenza rispetto all’aiuto e al sostegno hanno richiesto azioni più ramificate sul territorio soprattutto attraverso il coinvolgimento dei parroci. 

Riflessioni conclusive e prospettive

La Diocesi di Tricarico ha scelto la carità e l’attenzione agli ultimi come forma privilegiata di evangelizzazione, partendo da una riflessione teologica e antropologica sulle opere di misericordia corporale e spirituale.

Il dato quantitativo e qualitativo emerso dall’attività del Centro di Ascolto “Pozzo di Sicar” ci porta a insistere e a intensificare la nostra azione sul territorio con particolare attenzione alle famiglie. Le prospettive ci vedono impegnati a rafforzare la messa in rete del territorio diocesano, la conoscenza dei fenomeni di disagio sociale da cui viene attraversato e l’attenzione ai semi di speranza diffusi ed ancora nascosti.

Obiettivi fondamentali per il “Pozzo di Sicar” sono:

  1. a) Contribuire a sensibilizzare la comunità ecclesiale e civile sulla necessità di prestare attenzione alle persone, soprattutto come disponibilità all’accoglienza e alla relazione;
  2. b) Contribuire a riconoscere in tutte le persone, a partire dalle più fragili, la loro capacità di essere risorsa;
  3. c) Contribuire all’osservazione attenta del territorio tesa a promuovere azioni positive e profetiche, mosse da esigenze di giustizia e di carità, in tre fondamentali dimensioni: pastorale, culturale e sociale.

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