esperienze

Udine

Re-interrogarsi sulla fede

Completamente dell'iniziazione cristiana in età adulta

Da anni, ormai, nell’Arcidiocesi udinese, è consistente il fenomeno di persone che chiedono – in età giovanile o adulta – il completamento del percorso di Iniziazione Cristiana con il sacramento della Confermazione.

È sempre più numerosa anche la percentuale di quanti, tra questi, chiedono di vivere, per la prima volta, il sacramento dell’Eucaristia. I motivi sono facilmente intuibili, dentro una società in cui l’esperienza religiosa è spesso vissuta più nella sua componente sociale tradizionale che come ricerca di senso e di piena adesione personale alla persona e al progetto di vita del Cristo Gesù. Anche la tendenza alla privatizzazione di tale esperienza lascia il segno non risultando significativa la componente ecclesiale dentro la quale i sacramenti trovano la loro collocazione. È quindi inevitabile che tanti nell’infanzia prendano le distanze dalla Chiesa e dalla proposta cristiana durante le fasi successive della vita.

C’è un ulteriore aspetto da prendere in considerazione nella nostra Arcidiocesi: la scelta del Sinodo diocesano (1983 – 1988) di collocare la celebrazione della Cresima oltre la preadolescenza e preferibilmente verso la maggiore età porta tanti adolescenti a decidere di non prendere in considerazione il sacramento in questa fase della loro vita.

Tutto questo però ha portato, e porta sempre più tanti (soprattutto tra i 20 e i 30 anni, ma anche quarantenni e pure ultracinquantenni) a riprendere in mano quanto avevano deciso di porre da parte (pensiamo – non avendo ancora dati precisi in merito – che nella nostra diocesi siano circa 250 – 300 adulti che ogni hanno chiedono il sacramento della Cresima)

Per lo più l’occasione viene data dalla prospettiva del matrimonio cristiano, oppure dalla richiesta da parte di parenti o amici di fungere da padrini nelle celebrazioni di Battesimo o Cresima.

Ciò che però sa di novità e sorprende positivamente, è la richiesta che viene da parte di chi, indipendente dall’occasione che determina la richiesta (matrimonio o quant’altro) sente l’esigenza di reinterrogarsi – ormai da adulto – sul senso che ha la fede in Gesù Cristo nella propria vita

Nel tentativo di rispondere a tale esigenza sono nate, sul territorio diocesano, alcune proposte di un cammino dai connotati diversi rispetto ai classici corsi che negli ultimi tempi venivano proposti in quasi tutti vicariati foranei della diocesi (8 incontri nell’arco di due mesi, lezioni frontali…)

Proviamo a descrivere concretamente una di queste proposte (realizzata tra le parrocchie della zona pastorale “Udine-Est) che ha trovato poi il suo sbocco nella celebrazione della Cresima il giorno di Pentecoste in cattedrale (oltre 60 gli adulti cresimati in cattedrale in tale occasione).

Soggetti coinvolti

18 sono gli adulti che hanno iniziato a vivere questa esperienza lo scorso novembre, nella prospettiva della celebrazione della Cresima (età minima anni 18, età massima anni 51). Erano venuti a conoscenza della possibilità di vivere questo percorso informandosi presso le rispettive parrocchie, o tramite amici, oppure consultando il sito diocesano.

Diversi di loro si sono presentati accompagnati dai rispettivi fidanzati, anche se già cresimati.

Responsabili del percorso erano due sacerdoti e un’animatrice/catechista laica, che sono stati normalmente presenti a tutti gli incontri, interagendo liberamente durante la conduzione del percorso.

Ad una serata ha partecipato anche un vescovo argentino, amico di uno dei sacerdoti, già collaboratore del cardinal Bergoglio a Buenos Aires. 

Finalità dell’iniziativa, strumenti

Usciti dalla logica degli incontri funzionali ad una conoscenza minimale di quanto ci si preparava a celebrare, si è voluto inserire il percorso nel contesto dell’anno liturgico: un paio d’incontri nel mese di novembre 2013 (per la conoscenza reciproca, lo scambio di un personale vissuto in relazione alla fede e delle attese riguardanti l’esperienza che si andava iniziando), per entrare poi nel tempo dell’Avvento e mettersi in cammino in sintonia con la comunità cristiana.

Gli incontri sono stati pensati a cadenza quindicinale. Nel percorso formativo sono però stati inseriti altri momenti ritenuti significativi: una veglia di preghiera prima del Natale, la presentazione nella comunità parrocchiale durante un’eucaristia domenicale in quaresima, una visita-catechesi alle “sorgenti” della fede nel nostro territorio (Aquileia) nel tempo pasquale, la celebrazione comunitaria della penitenza nella settimana precedente alla celebrazione della Cresima.

Il percorso si è così protratto per sette mesi, avendo quale unico testo di riferimento il Vangelo (Gesù Cristo nel suo vissuto e con il suo annuncio) e quale contesto l’anno liturgico. Lo stile degli incontri è stato fortemente dialogico: questo ha permesso sempre, a tutti i presenti, di interagire in maniera estremamente personale. La qual cosa ha portato (in un caso) anche alla scelta di non celebrare la Cresima, in quanto la persona si è ritenuta non sufficientemente pronta a tale significativo passo.

Possiamo dire che nell’arco del tempo si è creato un legame così significativo tra le persone, da provocare l’esigenza di incontri (di approfondimento, penitenziali…) anche al di fuori del percorso precostituito.

Alla conclusione del cammino, diversi (teniamo presente che buona parte di loro, dopo la fanciullezza, al massimo dopo la preadolescenza, avevano di fatto troncato ogni tipo di rapporto con la comunità parrocchiale) hanno espresso l’esigenza di una formazione che continui nel tempo, avendo riscoperto in termini nuovi quella proposta cristiana che, per vari motivi (spesso legati ad rapporto negativo con il contesto istituzionale ecclesiale) avevano accantonato come non significativa per la loro vita. 

Frutti sul territorio

Tenendo conto che nella zona Udine-Est questa modalità di proposta per gli adulti che chiedono la Cresima era iniziata diversi anni addietro andando poi chiarendosi e affinandosi nel corso degli anni, oggi è presa in considerazione quale modalità da proporre su tutto il territorio diocesano. A tale scopo è in cantiere un documento con il quale il Vescovo, supportato dal Servizio per il Catecumenato degli Adulti, intende offrire in merito indicazioni a tutta la Chiesa diocesana.

Eventuali difficoltà e criticità incontrate

Non possiamo parlare di vere e proprie difficoltà incontrate dentro questa esperienza, forse perché il tipo di proposta è ormai conosciuta nel territorio. Di conseguenza anche la difficoltà legata ad un percorso prolungato nel tempo (che per tanti può essere sicuramente un problema) non è stata assolutamente percepita, date le motivazioni alla partecipazione che di fatto sono emerse da quanti vi hanno partecipato. Significativo anche che, pur nella prospettiva del matrimonio, nessuno abbia atteso gli ultimi mesi per chiedere il sacramento della Cresima.

Piuttosto la difficoltà è riscontrabile nella fatica (da parte di sacerdoti e comunità cristiane) ad entrare nella logica di una formazione che sposti il proprio baricentro dal mondo dei fanciulli (senza assolutamente dimenticarli) a quello degli adulti; questo richiede disponibilità, energie, e preparazione sicuramente nuove rispetto alla pastorale cosiddetta “tradizionale” che tanti frutti buoni ha comunque dato finora.

Riflessioni conclusive e prospettive

Crediamo che l’esperienza vissuta (insieme a tante altre che toccano il mondo degli adulti) ci offra la “garanzia” che l’annuncio di Gesù Cristo non è precluso nel mondo (e al mondo) contemporaneo.

Qui incontriamo una realtà giovanile “matura”, in quanto si tratta di persone che stanno (in parte hanno già fatto) scelte di fondo: pochi sono ancora studenti: gran parte sono già inseriti nel mondo del lavoro, hanno deciso di formare una famiglia (talvolta sono conviventi e qualcuno anche con figli). Incontriamo anche adulti che pensavano di aver già trovato “il bandolo della matassa” indipendentemente dalla fede in Gesù Cristo… e decidono invece di rimettersi in ricerca, forse perché hanno incontrato qualche cristiano “credibili”, forse perché “sconvolti” da un papa fuori dagli schemi tradizionali…

Questo ci porta a credere che vale la pena spendere le migliori energie sul fronte di questi adulti che non serve neppure andare a cercare, perché è la vita stessa che pone in loro la grande domanda di senso. Non possiamo permetterci il lusso di non intercettarla.

1 Commento a “Re-interrogarsi sulla fede”

Lascia un commento

You must be logged in to post a comment.