esperienze

Vicenza

Gruppo Sichem

Cammini vocazionali

Il gruppo Sichem è proposto dalla Pastorale Giovanile e Vocazionale della Diocesi di Vicenza. Vi collabora anche il Seminario Diocesano e molte realtà della vita religiosa diocesana

Gruppo Vocazionale “Sichem” (Vicenza)

Gruppo Vocazionale “Sichem” (Vicenza)

Origine della proposta

Il ‘Gruppo Sichem ‘ è nato in un contesto preciso. Sul finire del 1992 la nostra diocesi era reduce da un cammino condiviso fra diverse realtà impegnate con il mondo giovanile per accogliere Giovanni Paolo II in visita alla città. I frutti di quel cammino sono continuati in una riflessione comune per arrivare ad una proposta formativa sull’esempio di quello che stavano cercando di fare altre diocesi (in particolare Milano) per aiutare i giovani a scoprire quale potesse essere la volontà di Dio sulla propria vita.
In diocesi esistevano già da anni alcuni gruppi che proponevano un cammino vocazionale, ma con un taglio ‘specifico’ per chi aveva già intuito una via concreta per servire il Signore. E’ quindi sembrato opportuno che la pastorale giovanile e quella vocazionale facessero una proposta comune con un’attenzione vocazionale nel senso ‘globale ed esteso’ del termine.
Ecco allora che dopo un anno di riflessione e di confronto fra una prima equipe di presbiteri, religiosi e laici è nata la proposta del Gruppo Sichem per giovani dai 20 ai 30 (circa) intenzionati a cercare la volontà del Signore con una disponibilità a 360°.

L’offerta

Ai giovani che scelgono di fare questo cammino si offre la possibilità di un itinerario, nel quale procedere in modo “ragionato”, lungo un anno, per cominciare e attuare questa ricerca. L’esito del cammino dovrebbe essere quello dell’imparare un metodo per scegliere bene e concretamente alla luce della fede.
All’inizio del “Gruppo Sichem” sta dunque il desiderio della Chiesa Vicentina di accompagnare la ricerca vocazionale dei giovani perché possano scegliere nel nome del Signore. Questo significa anche esprimere alcune esigenze:
• che un giovane passi da una ricerca generica sul futuro ad una ricerca della volontà del Signore sulla sua vita;
• che egli cerchi con una disponibilità a 360°, cioè con la massima possibile. Questo aprire l’orizzonte della propria vita senza preclusioni, verso tutti gli esiti che una ricerca vocazionale può comportare;
• che egli si prenda un tempo (un anno) ne troppo breve, ne indefinito, nel quale “svolgere” una serie di “esercizi” diretti a fare il punto sulla propria vita in vista di una scelta;
• che egli affronti la dinamica della scelta. Che l’esito del Gruppo Sichem sia una scelta non deve impaurire, ma deve condurre con rigore e sincerità a voler riconoscere quanto progressivamente matura dentro la vita e ad assumerlo con una prospettiva di fedeltà. Potrà essere una scelta parziale o globale, in dipendenza dalla situazione della persona, ma dovrà essere una scelta carica di significato, capace di manifestare il proprio passaggio “dalla parte di Gesù” e di far continuare in modo forte la propria ricerca.

Per questo abbiamo voluto che il cammino del Gruppo Sichem trovasse il suo vertice nella cosiddetta “Lettera di fruttificazione” che ogni giovane è chiamato ad inviare tra il 15 agosto e l’ 8 settembre per esprimere la scelta che è maturata lungo il cammino. In questo modo alla lettera di presentazione iniziale fa da eco quella finale che ha il sapore di una specie di “conclusione aperta” al suo percorso di ricerca.

Lo svolgimento

I punti centrali dell’esperienza sono:

• Una serie di incontri mensili per la durata di un anno che mettono al centro la lectio biblica ( si propone un cammino a partire da alcuni incontri di Gesù), la preghiera personale, il confronto in gruppetti e il pranzo.
• Il tempo fra gli incontri è l’occasione in cui la persona può ritornare sulla proposta fatta all’incontro, rivederla nella preghiera e nel confronto con la guida spirituale in modo da personalizzare l’itinerario dentro la propria storia.
• La proposta prevede anche un momento più prolungato nel corso dell’anno che coincide con gli esercizi spirituali vocazionali.
•I giovani del Sichem vengono presentati alla Chiesa di Vicenza durante la Veglia dei Giovani e Vocazionale presieduta dal Vescovo. E’ un momento importante dove sono aiutati a prendere coscienza che il loro cammino di ricerca vocazionale pur essendo personale, ha anche una dimensione ecclesiale.

Frutti sul territorio

A distanza di 20 anni sono passati per il Sichem più di 600 giovani che hanno fatto scelte vocazionali nei più diversi ambiti e stati di vita. Molte volte si tratta di persone che sono ritornate in parrocchia con una rinnovata consapevolezza della propria vocazione battesimale e quindi desiderosi di impegnarsi in modo nuovo nella vita ecclesiale.
L’esperienza è abbastanza conosciuta sul territorio non solo fra i preti e religiosi ma anche attraverso la Pastorale Giovanile, agli animatori dei gruppi parrocchiali. Abbiamo visto che il miglior canale di comunicazione è quello che passa da giovane a giovane attraverso la condivisione della bellezza della proposta e del cammino fatto.
Un frutto indiretto del Gruppo Sichem è una rinnovata consapevolezza dell’importanza dell’accompagnamento spirituale non solo nel presbiterio e nei consacrati ma anche da parte di laici “adulti nella fede”. A partire da questo fatto negli anni sono stati proposti dei percorsi di formazione all’accompagnamento spirituale e di educazione alle scelte che hanno visto anche la partecipazione di laici.
Un altro frutto significativo che è insito nell’origine stessa del Sichem è il fatto di una rinnovata collaborazione e impegno fra diversi ambiti e realtà della pastorale trasmettendo un’immagine di Chiesa che mette davvero al centro il bene delle persone prima ancora che la preoccupazione per le proprie strutture.

Difficoltà incontrate e prospettive fugure

In questi anni il cammino del Gruppo Sichem si è modificato cercando di adattarsi ai cambiamenti dei giovani. La sfida che ora ci sta davanti è quella di provare a dare continuità al cammino dei giovani che dopo un anno di proposta “intensa” rischiano di sentirsi abbandonati e di non trovare risposte a quella fame di spiritualità e di incontro con il Signore che il cammino ha suscitato. Per questo abbiamo visto che non basta un generico riferimento alla guida spirituale. Di fatto ci rendiamo conto sempre più che il Sichem ha il pregio di mettere in movimento uno stile per stare con se stessi davanti alla Parola, per lasciarsi provocare dalle domande che lo Spirito suscita nei cuori ma la forza delle scoperte fatte rischiano di essere troppo deboli per resistere alla quotidianità di impegni e di proposte diverse.
Per questo ci stiamo interrogando e muovendo in due direzioni:
• da una parte a livello diocesano stiamo promuovendo delle iniziative a carattere formativo-spirituale che possano favorire nei giovani un cammino continuativo. Infatti pur essendoci molte proposte di fatto sembra servire qualcosa di specifico per chi ha imparato a gustare uno stile di stare con il Signore.
• In secondo luogo servono degli spazi di confronto specifico dove il giovane che ha fatto il Sichem possa raccontarsi in profondità. Il gruppetto di amici con i quali ha condiviso l’esperienza forte del Sichem sembra possa essere sempre più lo spazio umano e relazionale per vivere questa esperienza di racconto della propria ricerca di fede. Per questo l’idea non è tanto quella di prolungare il cammino stesso che riteniamo concluso nello spazio dell’anno della proposta, quanto quella di proporre delle altre occasioni (tre o quattro nello spazio dell’anno successivo al Sichem) perché ci si possa raccontare in profondità e aiutarsi nel cammino di ricerca spirituale.

Siamo consapevoli che il lavoro con i giovani (e non solo con loro) è sempre una sfida ma crediamo che come Chiesa dovremo sempre più essere compagni di viaggio che sanno incoraggiare l’avventura della vita cristiana che resta sempre un mistero personalissimo che ognuno vive con il Signore.

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